Sopralluogo nell'abitazione dei Misseri Nuova ipotesi: Sarah uccisa in casa
Nuove ipotesi, colpi di scena. La verità sul delitto di Avetrana è ancora tutta da scrivere. Dopo le indiscrezioni sulla nuova pista seguita dagli inquirenti - e cioè quella secondo la quale Michele Misseri, l'uomo che ha confessato di aver ucciso la nipote Sarah Scazzi, stava in realtà dormendo al momento dell'omicidio - si cercano nuove tracce che permettano di completare il quadro: in particolare, i militari sperano di rintracciare il mazzo di chiavi al quale avrebbe fatto riferimento la mamma di Sarah e che non è stato ancora trovato e la corda che, secondo Michele Misseri, è stata usata per uccidere la ragazza. In una prima versione l'uomo aveva detto di averla bruciata, successivamente avrebbe invece dichiarato di averla buttata nella spazzatura.
IL SOPRALLUOGO - Per questo motivo i carabinieri sono tornati in mattinata nell'abitazione dei Misseri. Secondo gli investigatori, inoltre, l'omicidio potrebbe essere avvenuto all'interno della casa e non in cantina. Durante la perquisizione, Cosima Serrano, moglie di Michele e madre di Sabrina (entrambi in carcere per l'omicidio), è stata nuovamente ascoltata dai carabinieri. Secondo gli inquirenti, il ruolo della donna nella vicenda sarebbe «di contorno». Cosima e la figlia Valentina sono poi andate nel carcere di Taranto per far visita a Sabrina. In caserma è stato ascoltato anche Ivano, l'amico della cugina di Sarah. Secondo una delle molte ipotesi circolate in questi giorni, le due ragazze avrebbero litigato la sera prima del delitto proprio a causa del giovane cuoco. Nell'abitazione i militari non avrebbero trovato né la corda né le chiavi.
Avetrana, i protagonisti delle cronache Avetrana, i protagonisti delle cronache Avetrana, i protagonisti delle cronache Avetrana, i protagonisti delle cronache Avetrana, i protagonisti delle cronache Avetrana, i protagonisti delle cronache Avetrana, i protagonisti delle cronache Avetrana, i protagonisti delle cronache
LE IPOTESI - Gli investigatori stanno insomma cercando di chiarire il ruolo dei vari componenti della famiglia Misseri. Secondo gli ultimi, clamorosi sviluppi lo zio della quindicenne uccisa il 26 agosto potrebbe aver avuto un ruolo nel solo occultamento del cadavere e non nell'omicidio che, se fosse confermata questa versione, sarebbe opera soltanto di Sabrina. Il difensore dell'uomo, l'avvocato Daniele Galoppa, ha affermato in effetti che al termine delle indagini a carico del suo assistito «potrebbe rimanere solo l'accusa di occultamento di cavare». E proprio lo zio di Sarah sarà sentito nuovamente dai magistrati in sede di incidente probatorio in relazione alla volontà, manifestata al suo legale, di ritrattare parte della sua confessione (soprattutto la presunta violenza sessuale sul cadavere di Sarah).
IL GIP - Intanto continua a ritardare la decisione del gip del tribunale di Taranto, Martino Rosati, sull’eventuale custodia cautelare in carcere per Sabrina. Il giudice per le indagini preliminari lunedì aveva convalidato il fermo della giovane, dopo l'interrogatorio di garanzia che si è svolto nel carcere di Taranto, ed aveva preso tempo per quanto riguarda la decisione se emettere un'ordinanza di custodia cautelare in carcere o meno. Questo ritardo potrebbe essere dovuto all'evoluzione delle indagini nelle ultime 48 ore, ma potrebbe anche significare che il gip sta scrivendo l'impianto accusatorio che disegna la scena del crimine in maniera decisamente diversa da quella venuta fuori fino ad ora. Quindi, ancora tutto in alto mare, e per Sabrina, che in carcere continua a dichiararsi innocente, si profila un'altra notte d'attesa.