Vetri delle finestre che vibrano in continuazione, lampadari che traballano e notti insonni. È l'incubo che vivono i residenti dei condomini al civico 18 e 20 di via Degasperi a Trento sud. La causa di tutto questo è la struttura in metallo del vicino ponte sul torrente Fersina, posizionato sulla linea ferroviaria Brennero-Verona, a pochi metri dalle abitazioni e dove è frequente il passaggio di convogli a 70 - 80 km orari e il conseguente rumore insopportabile.
Da parte dei residenti la battaglia per cercare una soluzione è iniziata già moltissimi anni fa, prima con la raccolta delle firme per proseguire poi con documenti approvati dalla Circoscrizione Oltrefersina. Ad oggi però la soluzione resta lontana e i cittadini sono ormai stanchi di attendere; esiste già, addirittura, un gruppo di persone, non ancora un comitato ufficiale, con Roberto Vitti e Guglielmo Turner in rappresentanza dei due numeri civici interessati. «Le abitazioni - ci dicono - sono state fatte nel 1986 e già dal 2001 è stata avviata un petizione popolare per raccogliere firme a sostegno di un intervento che potesse in qualche modo far diminuire il rumore. Fino ad oggi però non è stato fatto nulla».
Il problema, ci dicono i residenti, è stato sollevato più volte al Comune, alla Provincia e anche a Trenitalia senza ottenere qualche risposta. «Anche l'assessore Pacher - affermano - sa perfettamente di questi problemi e dei disagi che hanno i residenti di questa zona. Abbiamo inviato la documentazione completa tramite raccomandata con ricevuta di ritorno proprio indirizzandola a lui».
Da alcuni dati, raccolti qualche tempo fa, sulla linea ferroviaria interessata, dalle 6 alle 13 di mattina passerebbero 21 treni passeggeri e 40 treni merci, dalle ore 13 alle ore 21, 29 treni passeggeri e 40 treni merci mentre nella fascia notturna, passerebbero «solo» 9 passeggeri e 40 treni merci. I rumori maggiori deriverebbero dalle vetture che trasportano merce, che sono purtroppo le più frequenti.
Qualcuno si dice anche preoccupato dagli effetti delle vibrazioni sulle case. «Negli ultimi lavori di tinteggiatura delle pareti esterne e di sistemazione del tetto - fanno sapere i rappresentanti dei due condomini - gli addetti ai lavori hanno rilevato anche delle crepe. Ora nessuno è sicuro se siano derivanti dalle vibrazioni del passaggio dei treni ma ci è stato detto di tenere d'occhio la situazione».
A sentire il rumore dei treni non sono solo i residenti che si affacciano sulla linea ferroviaria ma anche quelli degli appartamenti interni. «Io abito nella parte posteriore dell'edificio - interviene Giorgio Nardelli - ma si sente perfettamente il rumore e si riesce a capire quando un treno è di persone o di merci perché questi ultimi fanno più rumore. Si sente il rimbalzo del suono».
Andriano Mosna, residente nella zona, aggiunge che le barriere non sempre sono utili. «Sono state messe qualche tempo fa - spiega - ma il ponte è sempre scoperto e il rumore comunque si continua a sentire». La struttura in ferro di colore verde è lunga circa 200-250 metri. Su una parte della linea vicina le case è stato ultimato lo scorso anno, come richiesto dalla circoscrizione, il posizionamento di barriere antirumore che però non sono state messe nella zona del ponte. «Come Circoscrizione - fa sapere il presidente Emanuele Lombardo - abbiamo cercato di chiedere la sistemazione di questa zona prima occupata da arbusti e acqua che non defluiva tanto da essere uno dei punti di maggiore presenza della zanzara tigre in città. Per il rumore è stato anche richiesto uno studio i cui risultati hanno dimostrato che la zona è meritevole di attenzione ma dopo l'installazione delle barriere antirumore, del ponte non si è più saputo nulla». Se da parte della Circoscrizione, spiega il presidente, ci potrà essere un documento unitario che riporti alle istituzioni preposte i problemi dei cittadini, questi ultimi propongono due soluzioni. La prima riguarderebbe la completa sostituzione del ponte di ferro con un altro fatto di materiale meno rumoroso mentre la seconda consiste nel chiedere una limitazione di velocità grazie a segnali di protezione posti all'inizio e alla fine della città. «Ci attendiamo delle risposte veloci - concludono i residenti - non possiamo continuare a vivere in questo modo».