La preghiera, stesa dal vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili, in vista dell’attesissima visita di Papa Francesco, nella città scaligera, prevista per il 18 maggio, prossimo.
La preghiera, stesa dal vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili, in vista dell’attesissima visita di Papa Francesco, nella città scaligera, prevista per il 18 maggio, prossimo.
Una grande preghiera-benvenuto, che, molto felicemente, è giunta alla nostra attenzione, è data dal testo, che abbiamo il piacere di riportare, di seguito, scritto di pugno da mons. Domenico Pompili, in occasione della prossima visita a Verona, da parte del Sommo Pontefice, Francesco. Fra i temi, importantissimi, incisivi ed attualissimi, che emergono, nella preghiera, in argomento – in un pessimo periodo, quale l’attuale, per l’umanità – severe e, al tempo, pregne di bontà e di invito alla fratellanza, emergono le voci “…pace e giustizia, per dire no alla guerra ed al commercio delle armi e, così, diventare “iniziatrici” ed “iniziatori” di un mondo di pace”! Così, come costantemente, caldamente e sentitamente, ripete il Santo Padre: appello, che Egli riprenderà, in un gremito stadio e in un’affollatissima Arena di Verona, con quella sua forza interiore, che invita, fortemente, ad operare, sulla via del bene, nel grande quadro di quella gioia, che solo l’insegnamento, che proviene dal Vangelo, ci permette di ‘cantare’. Ha scritto, dunque, mons. Domenico: “Signore, ti rendiamo grazie, perché continui a visitare il tuo popolo. Ogni visita è un nuovo inizio. Con la tua parola, hai fissato le stelle, hai formato la terra, hai creato l’uomo e la donna. Con la tua Parola, hai liberato il popolo dalla schiavitù e lo hai iniziato a nuovo cammino, una nuova storia d’amore. Quando tutto sembrava perduto, quando tutto era finito, Gesù, il nuovo inizio, è stato ed è il primo respiro della resurrezione. Lo Spirito Santo, che “fa nuove tutte le cose”, è nuovo inizio, fa nuovo anche questo tempo. Papa Francesco, che visita la nostra terra veronese, ci racconta di un nuovo inizio, che è possibile incominciare di nuovo, che ogni generazione è chiamata a scegliere la fede. Raccontare storie nuove tra le generazioni è un nuovo inizio. Celebrare l’Eucarestia, in mezzo al mondo, è un nuovo inizio. Riempire l’Arena di Pace, è un nuovo inizio. Non rubare i sogni ai bambini. Educare alla pace ed alla giustizia, per dire no alla guerra ed al commercio delle armi e, così, diventare “iniziatrici” ed “iniziatori” di un mondo di pace. Fare memoria del Vangelo e della sua forza sovversiva. Tutto questo è un nuovo inizio. Accogli, Signore, la nostra preghiera. Fa che possiamo di nuovo cantare la gioia del Vangelo, in questo tempo, in cui vieni a visitarci. Amen”. Quanto proporrà Francesco e s’impegneranno a fare i veronesi costituirà, quindi, un ”nuovo inizio”, inteso come lo sentiva il grande sacerdote, filosofo e teologo, Romano Guardini (1885-1968), veronese, al quale fa cenno l’Estensore della preghiera, a mo’ d’introduzione alla stessa. Abbiamo bisogno, di giustizia e di pace. Le imploreremo, toto corde, assieme a Francesco…, cui porgiamo il nostro benvenuto!
Pierantonio Braggio
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