‘Conclave’, una storia, tra Medioevo e futuro, dalla quale ci verrà il nuovo il 267° Sommo Pontefice.
In giorni, che ci hanno privato della figura e della parola di Papa Francesco, ma, che hanno dato conferma – grande conforto! – di quanto il popolo del globo lo amasse e di come lo stesso attenda gli esiti dell’annunciato Conclave, la riunione plenaria del Cardinali del mondo, destinata ad eleggere il nuovo Papa, proponiamo, di seguito, una storia dettagliata del prossimo Conclave. Ciò, onde consentire di meglio conoscere di che si tratta e di come tale eccezionale incontro si svolga. Ci aiuta, in merito, l’articolo di Amedeo Lomonaco, apparso su Vatican News del 29.4.25: un testo, che offre una visione particolareggiata del significato storico, materiale e spirituale del Conclave stesso, spesso, conosciuto come vocabolo, ma mai, nel vero significato del termine. “La via verso il 267° Pontificato passa attraverso questa istituzione, nata per evitare il prolungarsi della Sede vacante, ossia, del periodo di assenza di un pontefice, per l’elezione del quale, è necessaria la maggioranza qualificata dei due terzi dei voti. Per alcuni giorni la Cappella Sistina si apre allo sguardo della storia e si chiude agli occhi del mondo. A partire dal prossimo 7 maggio 2025, i cardinali elettori sono chiamati ad eleggere il nuovo Pontefice. Il Conclave, ormai imminente, è il settantaseiesimo della storia della Chiesa; il ventiseiesimo che si tiene, sotto gli auspici del Giudizio Universale di Michelangelo. Il termine Conclave, che deriva dal latino "cum-clave", o, “con la chiave”, si riferiva ad uno spazio riservato della casa, appunto, "chiuso a chiave". Nel linguaggio della Chiesa, il termine Conclave viene usato per indicare sia il luogo chiuso, dove avviene l'elezione dei Pontefice, sia l’insieme del Collegio dei cardinali chiamati ad eleggere il nuovo Papa. La data è scelta dai Cardinali, riuniti nella quinta Congregazione generale. Quello, che si sta per aprire è il settantaseiesimo Conclave, strutturato nella forma che conosciamo oggi, a partire da quanto stabilito da Gregorio X nel 1274. Nel periodo precedente a questa data, si parlava semplicemente di elezione del Pontefice. Per i primi 1200 anni circa della storia della Chiesa, il successore di Pietro, in quanto Vescovo di Roma, veniva infatti eletto con il coinvolgimento della comunità locale. Il clero vagliava i candidati proposti dai fedeli e il Papa veniva scelto dai vescovi. Dal IV all’XI secolo, l’elezione era contraddistinta anche dalla questione delle influenze esterne: imperatori romani, carolingi e altri tentarono, in vario modo, di controllare il processo di designazione del Pontefice. Lungo i secoli, si sono susseguite modifiche che hanno disegnato poi il tessuto del Conclave, fino a quello attuale. Il primo ad intervenire, in questo senso, fu Papa Nicolò II, nel 1059, con la bolla ‘In nomine Domini’. In questo documento, si stabilì, in particolare, che solo i cardinali potevano eleggere il Romano Pontefice. A ratificarlo definitivamente fu la Costituzione ‘Licet de vitanda’, promulgata da Alessandro III, nel 1179. Si introdusse la necessità della maggioranza dei due terzi dei voti, un tassello rilevante dell’elezione del Papa, giunto fino ai giorni nostri. Nel 1268 si svolge un capitolo descritto da molte fonti storiche. Sono 18 i cardinali riuniti nel Palazzo papale di Viterbo per eleggere il Papa. È il "Conclave" più lungo della storia. Il Papa viene eletto dopo due anni e nove mesi. Sono momenti travagliati. In questo lungo tempo, la popolazione di Viterbo, esasperata, decide di chiudere i cardinali, nel Palazzo. Vengono murate le porte, rimosso il tetto. Viene infine eletto Gregorio X, arcidiacono di Liegi, che in quel momento si trovava in Terra Santa. Nel 1274, viene promulga la Costituzione ‘Ubi periculum’, con cui si istituisce ufficialmente il Conclave. Si stabilisce tra l’altro che lo stesso debba tenersi in un luogo, appunto, "chiuso a chiave" dall’interno e dall’esterno. Per i 7 maggio, sono convocati in Conclave 53 cardinali europei, 37 americani (16 America del Nord, 4 America Centrale, 17 America del Sud), 23 asiatici, 18 africani e 4 oceaniani. Il più ... In base a queste disposizioni, il primo Conclave della storia, successivo alla promulgazione della costituzione ‘Ubi periculum’, è quello di Arezzo nel 1276 con l’elezione di Innocenzo V. Nel 1621 Gregorio XV introduce l’obbligo del voto segreto e scritto. Nel 1904 Pio X proibisce il preteso diritto di esclusiva, in qualsiasi forma. Viene anche introdotto l’obbligo del segreto, su quanto avvenuto in Conclave, anche dopo l’elezione, e la norma di conservare la documentazione, a disposizione solo del Papa.
Dopo la guerra, nel 1945 viene promulgata da Pio XII la Costituzione “Vacantis Apostolicae Sedis”, che presenta alcune novità. In particolare, dal momento dell’inizio della Sede vacante, tutti i cardinali - compresi il segretario di Stato e i prefetti delle Congregazioni - cessano dal loro incarico, ad eccezione del Camerlengo, del penitenziere e del vicario di Roma. Con il Motu Proprio ‘Ingravescentem Aetatem’, Paolo VI decide poi che i cardinali possano essere elettori solo fino al compimento degli 80 anni. La legislazione oggi in vigore per l’elezione del Pontefice è la ‘Universi Dominici Gregis’, promulgata da Giovanni Paolo II, nel 1996, e modificata da Benedetto XVI nel 2013. Si stabilisce, tra l’altro, che il Conclave si debba tenere nella Cappella Sistina, definita Via Pulchritudinis o Via della Bellezza, capace di guidare la mente e il cuore verso l’Eterno. Il Motu Proprio di Benedetto XVI ‘De Aliquibus Mutationibus in Normis de Electione Romani Pontificis’ prevede inoltre che, dopo 34 scrutini, in cui non sia avvenuta l'elezione, i Cardinali siano chiamati a votare i due nomi che hanno ricevuto più voti nell'ultimo scrutinio, mantenendo però - anche al ballottaggio - la regola della maggioranza, dei due terzi, necessaria per eleggere il nuovo Pastore della Chiesa universale”. Ringraziamo Vatican News e l’Autore, Amedeo Lomonaco, per i dettagli sopra riportati, che ci consentiranno di meglio valutare ed apprezzare quanto, in fatto di prossimo Conclave, sarà tramesso per via radio o televisiva. Un testo, che ci invita ad approfondire e a capire, come la Chiesa Universale si scelga, la propria Guida, volendo essere Chiesa di Tutti.
Pierantonio Braggio