Copertura assicurativa, per uva da vino: a Verona +189%, in sette anni. Focus, su una gestione del rischio salva-agricoltori. Codive: «Eventi climatici, sempre più estremi, e nuovi pericoli, per la vite».
Fra il 2015 e il 2022, in provincia di Verona, il valore assicurato di uva da vino è aumentato del +189%, passando da 68 milioni a 197 milioni di euro, mentre il volume assicurato è cresciuto del +152%, salendo da 976.934 a 2,4 mln di euro. Il tema:”Nuove sfide per il mondo vitivinicolo: riflettori, puntati sulla gestione del rischio”, è stato trattato in un incontro, organizzato da Codive, il Consorzio di difesa di 8800 produttori agricoli, insieme ad Asnacodi Italia, Associazione, che riunisce 43 Consorzi di difesa. Davide Ronca, presidente di CODIVE ha evidenziato, come «Il settore primario, e quindi anche il mondo del vino, vive più di tutti le conseguenze climatiche, con danni, sempre più consistenti: nel 2023 a fronte di un numero minore di giornate di maltempo, rispetto all’anno precedente, il risarcimento dei danni è stato il doppio, pari a quasi 62 milioni di euro». Un quadro che «compromette rese e qualità dei prodotti, vino compreso», come sottolineato, da Albano Agabiti, presidente di Asnacodi Italia. tanto che «si stima che, nel nostro Paese gli eventi avversi determinino non meno di 2,6 miliardi di euro di danni nelle campagne, secondo un trend di crescita progressiva». Ecco perché – così Agabiti – la «gestione del rischio è uno strumento indispensabile, per salvaguardare il reddito aziendale. Il Sistema Condifesa-Asnacodi Italia mette al centro l’innovazione per trovare i migliori strumenti di gestione del rischio da mettere a disposizione di tutti i nostri associati, in primis, studiando i dati e capendo le reali necessità, direttamente dal campo». Il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, ha evidenziato l’importanza dell’innovazione in agricoltura, per dare risposte concrete e preservare il lavoro e il sacrificio degli agricoltori. “La sfida deve essere portata in Europa” – ha detto – “perché i cambiamenti climatici sono in atto e gli stanziamenti di risorse economiche, in termini assicurativi, non devono essere sottovalutati. Prandini ha concluso augurandosi, che nei prossimi mesi, ci sia la giusta attenzione, per il mondo della gestione del rischio, in agricoltura, e per garantire un livello di redditività alle imprese agricole. Il prof. Davide Gaeta, del Dipartimento Marketing dell'Università di Verona, ha segnalato che proprio la provincia di Verona è la prima in Italia per valori assicurati, nelle colture vegetali: circa 470 milioni di euro, secondo l’edizione 2023 del «Rapporto Ismea sulla Gestione del Rischio in agricoltura». Ci si riferisce alle colture vegetali, che in Italia, fra 2010 e 2022, hanno visto i premi assicurativi registrare un +151%, passando da 277,6 milioni a 696,9 milioni. Quanto sia attuale il tema della gestione del rischio lo attestano anche i numeri comunicati da Alessandro Bellini di Vh Italia Assicurazioni, secondo cui, sul totale degli ettari di terreno coltivati a uva da vino, quelli sinistrati nel 2023 sono stati il 65%, una percentuale, in netta ascesa, rispetto al 40% del 2018 (proprio Vh Italia offre nelle sue linee assicurative coperture non agevolate, per i rischi grandine e vento forte e coperture agevolate sulle rese. Nell’approfondire i pericoli cui incorre la vite, in particolare le fitopatie, Alberto Gelmetti, Fondazione Edmund Mach, ha fatto una panoramica sulle principali problematiche degli ultimi anni, vedi «flavescenza dorata, peronospora, acari tetranichidi, mal dell'esca, virosi». «La flavescenza dorata riguarda un po’ tutte le regioni del nord e il centro Italia. In Trentino, è stato attuato un cambio di strategia, per quanto riguarda il contenimento del principale insetto vettore, a livello di difesa insetticida, con trattamenti anticipati sugli stadi giovanili degli insetti. E’ stato fatto un grande sforzo, su un’attenta e tempestiva eliminazione delle piante sintomatiche poiché, le misure di contenimento devono essere fatte da tutti, in maniera corretta, poiché è una malattia che può riguardare ampi territori». «Il comparto agroalimentare, con le sue filiere ed in particolare il comparto vitivinicolo, rappresenta un settore strategico dell’economia, con numerose eccellenze del Made in Italy: l’agricoltura, oltre che essenziale per la produzione alimentare, ha il delicato compito di contribuire a preservare suolo e biodiversità», così Olivero Giacomo Falconi, responsabile di Bper Agri Banking. Hanno chiuso l’incontro, moderato dal direttore de L’Informatore Agrario, Antonio Boschetti, sono stati gli enologi Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi, fondatori di G.R.A.S.P.O., Gruppo di ricerca ampelografica sostenibile, per la preservazione della biodiversità viticola: il loro libro «I cento testimoni» è un viaggio nei cambiamenti climatici e nella «resilienza dei vitigni dimenticati». I due Autori hanno recuperato, in Italia, diverse varietà praticamente scomparse, delle quali, molte, interessanti, perché, oltre a dare prodotti di qualità, presentano caratteristiche di rusticità e resistenza alle avversità, non solo del clima, ma, anche a fitopatie e infestazioni parassitarie. Purtroppo, l’agricoltura – base della vita, grande contributo all’economia e al paesaggio – e, in questo caso, la viticoltura, hanno sempre, da sempre, mille ostacoli, da rimuovere, appesantendo impegno, sacrificio e spesa di Chi, costantemente, alla terra si dedica. Oggi, più che in passato, è anche il maltempo, a rendere più difficile la vita del mondo agricolo, e non resta, quindi, come sopra, più volte cennato, che un’assicurazione ad hoc, atta a garantire reddito e serenità…
Pierantonio Braggio