Museo Archeologico Nazionale, Verona. Presentati i ritrovamenti romani – III-IV d. C. – di Villa, frazione delle Cortesèle, Negrar, Verona. Importante incontro illustrativo, atteso e molto apprezzato.
Si è sentito, spesso parlare di scavi e di ritrovamenti, importanti, in quel di Negrar, Verona, ma, mai si sono avuti dettagli, come quelli proposti, da saggi archeologi, che direttamente e con le proprie mani, hanno portato e stanno portando alla luce, ciò che ci hanno lasciato Romani dei secoli III e IV d.C., residenti a Villa, frazione delle Cortesèle. Il tutto, in vero, è iniziato, nel 1921, con l’interessamento iniziale dell’archeologa Tina Campanile, ma, concretizzato, solo, in questi ultimi due anni, quando, un gruppo di archeologi della soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio di Verona, sotto la direzione dell’archeologo, Gianni De Zuccato, con l’archeologo Alberto Manicardi di SAP (Società archeologica Padana srl), scoprì – o meglio riscoprì – tra i vigneti di Negrar di Valpolicella tracce degli straordinari mosaici appartenuti a una villa romana, una villa rustica, a carattere residenziale e produttivo di media età imperiale (III sec. d.C.). La “Villa dei Mosaici” – con grande mosaico pavimentale – potrebbe diventare un esempio pilota, su tutto il territorio nazionale. Il materiale ritrovato è di grande pregio e, in buona parte, bene conservato e vera Storia dell’Arte del tempo. Rende complicati gli interventi, il fatto che i terreni, in cui, possono trovarsi ulteriori opere di prego, sono ricoperti di viti delle specie migliori, per i vini Valpolicella…, ancorché i proprietari di tali terreni, desiderino collaborare e abbiano, molto lodevolmente, già posto a disposizione dei ricercatori, grandi gazebo, a copertura dei terreni in lavorazione. Presenti all’incontro la direttrice del Museo Archeologico Nazionale, Giovanna Falezza; il soprintendente, Vincenzo Tinè; il sindaco di Negar, Roberto Grison; Irene Dori, Alberto Manicardi e Patrizia Basso. Gianni De Zuccato ha dettagliatamente illustrato, anche con l’ausilio di video, i lavori svolti ed in corso, e le straordinarie, attraenti scoperte, di quanto l’allora cadente civiltà romana della Valpolicella ci ha donato.
Bella, interessante iniziativa, quella del citato incontro – felicemente bagnato da vini Valpolicella delle Cantine La Villa e Franchini – che è servita a finalmente fare conoscere, da vicino, quanto si stia scoprendo in Valpolicella e farci sapere che la terra dell’uva, potrebbe nascondere ulteriori tesori d’arte antica, valorizzando ulteriormente, così, il territorio e la stessa Verona. Il Museo si trova in Stradone San Tomaso 3 – accanto all’omonima Chiesa, Verona, museovr@archeologica.it.
Pierantonio Braggio