La Ciliegia delle Colline veronesi: il Gruppo di lavoro di Coldiretti stabilisce i calibri, per la commercializzazione 2025 Le prime ciliegie sono già nei gazebo gialli di Campagna Amica
La raccolta è iniziata in questi giorni e i produttori sono fiduciosi nella buona qualità e dolcezza della Ciliegia delle Colline Veronesi. Per garantire una promozione adeguata e assicurare la continuità della tradizione cerasicola veronese, Coldiretti ha istituito un gruppo di lavoro con i rappresentanti dei mercati alla produzione di San Pietro In Cariano, Negrar, Illasi, Montecchia di Crosara e San Giovanni Ilarione, oltre che alcuni produttori e una struttura commerciale. Il team sovrintende l’utilizzo del marchio “Ciliegia delle Colline Veronesi” il cui utilizzo prevede la sottoscrizione di un contratto con l’impegno da parte del produttore di certificare l’origine del prodotto e di rispettare le norme di commercializzazione decise per la campagna 2025. Quest’anno sono state confermate quelle in vigore nel 2024: le ciliegie comunemente chiamate "duroni" devono avere un calibro di 26+ per i cofanetti da 2 kg e 24+ per i cestini. Le varietà precoci sono invece escluse dalla commercializzazione con il marchio. Giorgio Girardi, responsabile del Settore ortofrutta di Coldiretti Verona e coordinatore del Gruppo di lavoro: “Verona rappresenta quasi l’80% della cerasicoltura veneta e il percorso che abbiamo intrapreso, cinque anni, fa per ottenere la certificazione Igp, è necessario per dare al nostro prodotto il giusto riconoscimento”. “L’andamento della produzione però ci preoccupa – precisa Girardi - in quanto, negli ultimi venticinque ann, abbiamo assistito a una drastica diminuzione delle superfici coltivate a ciliegeti”. Secondo i dati analizzati dall’ufficio studi di Coldiretti Verona, dal 2006 al 2024 gli ettari sono passati da 1930 a 1305 segnando un -32% in un areale che comprende l’intera provincia di Verona.
Per quanto riguarda la produzione, negli ultimi vent’anni, si è registrato un andamento altalenante dovuto principalmente agli eventi climatici avversi e ai danni provocati dagli insetti alieni come la Drosophila Suzuki. “Il 2024 è stato un anno disastroso – continua Girardi – a causa dell’eccessiva piovosità che ha colpito la prima parte della stagione in cui si è perso circa il 40% del raccolto rispetto all’anno precedente che già non era stato dei migliori”. Nel 2024, secondo i dati Istat rielaborati dall’ufficio studi Coldiretti Verona, sono state raccolte 6367 tonnellate di ciliegie a fronte delle 10.903 del 2023. “Ora – sottolinea Girardi - i produttori attendono con impazienza il nulla osta del Ministero al riconoscimento dell’Igp per la Ciliegia delle Colline veronesi per collocarsi in maniera ottimale sui mercati. Fondamentale è l’impegno condiviso della filiera commerciale e quella produttiva nella ricerca di aspetti comuni al fine di migliorare il prodotto territoriale e incentivare la produzione nell’areale, massimizzando così gli sforzi, volti all’aumento sia qualitativo che quantitativo del prodotto”. “A fronte di un import pesante, che purtroppo interessa anche il comparto cerasicolo – conclude Girardi -- va sempre garantito il principio di reciprocità secondo il quale i prodotti importati devono rispettare gli stessi vincoli, a cui sono sottoposte le nostre aziende in termini di norme igienico sanitarie, utilizzo dei presidi fitosanitari ma anche per quanto riguarda l’utilizzo della manodopera”. La ciliegia, grande prodotto della nostra terra e della nostra agricoltura, mentre, ovviamente, abbisogna di potatura, anche se non sembra, è soggetta, come ogni altro frutto, a problemi, derivanti, da cambiamenti climatici, da piogge e dagli attacchi, e, in particolare, come sopra menzionato, del parassita Drosophila Suzuki, d’origine asiatica, che, preferendo frutti di colore rosso, deposita circa tre uova, per frutto, dopo averlo forato, uova, che, in esso, si sviluppano rapidamente. Anche, dunque, in questo caso, costi e preoccupazioni non mancano. Non ci resta, quindi, che augurare un buon raccolto.
Pierantonio Braggio