VILLE, BASILICHE E PALAZZI COME PALCOSCENICO: LA MUSICA NEI LUOGHI DELL’ARTE CON IL VERONA PIANO FESTIVAL
Venti serate per la tredicesima edizione, tra grandi commemorazioni, convegni e un omaggio a Berto Barbarani. In programma anche visite guidate delle location che ospitano i concerti e degustazioni di vini
Venti serate per cinque mesi di eventi in otto comuni della provincia scaligera. Forte del successo di pubblico e di critica continua a crescere il Verona Piano Festival, che anche per la tredicesima edizione porterà alcuni tra i più grandi musicisti a livello internazionale nei più rappresentativi luoghi dell’arte e della cultura del territorio veronese. Per (ri)scoprire, a ritmo di musica, tradizioni e patrimonio storico-artistico della provincia scaligera, valorizzato per l’occasione da visite guidate e degustazioni di vini veronesi.
“Il Festival cresce e si allarga – ha sottolineato Marta Ugolini, assessora alla Cultura - a ricomprendere generi musicali e linguaggi diversi. Una multidisciplinarietà di offerta che è interessante e che si svolge non solo nella città di Verona, ma anche in numerosi luoghi della provincia. Vi è un elemento distintivo che è la scelta di sedi iconiche, di arte, cultura e storia. Portare la musica in questi affascinanti contesti, come le ville, ad esempio, non è semplice dal punto di vista logistico, ma il Festival è riuscito anche in questo con una capacità organizzativa notevole. Ricordiamo anche che nell’ambito del Festival, l'Associazione Liszt 2011, organizza un concorso pianistico per la valorizzazione dei giovani talenti della musica classica. Un’iniziativa che noi, come Amministrazione molto attenta al panorama giovanile, sosteniamo con soddisfazione”.
Una stagione d’eccellenza, quella 2025, per il cartellone promosso dall’Associazione Musicale Liszt 2011, format ideato dal direttore artistico Roberto Pegoraro nato proprio con l’obiettivo di
esaltare il valore di Verona come autentica capitale della musica.
"Il Festival farà di Verona un palcoscenico naturale: da gennaio a ottobre teatri, basiliche, palazzi,
chiostri, musei accoglieranno un programma che includerà diversi linguaggi artistici, dove gli
appuntamenti della musica sinfonica si avvicenderanno ai concerti di musica da camera e al teatro»,
spiega Pegoraro. «Verranno ricordati alcuni grandi della cultura musicale e non mancherà anche un
concerto dedicato al poeta dialettale Berto Barbarani. Tra gli eventi più attesi, spicca la presenza
straordinaria di Sergio Rubini che, attraverso un monologo teatrale, omaggerà la figura del grande
compositore russo Dmitrij Šostakovič, nel cinquantesimo dalla scomparsa".
Sarà organizzato infatti un convegno internazionale da Anna Giust e Stefano Aloe, docenti del Dipartimento di Lingue e Letterature straniere sulla figura di uno dei principali compositori del Novecento, Dmitrij Šostakovič, il 17 e 18 settembre all’Università di Verona, in occasione del 50° anniversario dalla sua morte.
La rappresentante della Direzione Musei Civici, Antonella Arzone, ha ricordato come “l’iniziativa valorizzi con un appuntamento in loco anche San Domenico, una bellissima chiesa barocca ancora poco conosciuta dai veronesi”.
Come hanno sottolineato gli sponsor rappresentati da Beatrice Zardini, di Fondazione Cattolica, e Matteo Piancastelli, vice presidente di Bcc Valpolicella Benaco Banca, “si tratta di un festival diffuso che arricchisce Verona di una proposta culturale di altissimo livello. Siamo convinti che la cultura, e in particolare la musica, sia uno strumento potentissimo, educativo e anche trasformativo, soprattutto per le nuove generazioni”.
IL PROGRAMMA
Il debutto del Festival è il 10 giugno in Sala Maffeiana con Francesco Libetta al pianoforte in un
viaggio musicale tra l’eleganza romantica dell’Invitation à la danse di Weber e l’intensità
contemporanea della Sinfonia Oceans di Ezio Bosso.
Il 17 giugno, nella cornice di Villa Mosconi Bertani a Negrar, tocca ad Andrea Rucli al pianoforte e
Max Paiella, brillante voce de Il ruggito del coniglio, protagonisti tra «Note e sorrisi».
Il 23 giugno in scena a Villa Arvedi di Grezzana la prima delle tre commemorazioni che
contraddistinguono il cartellone 2025 del Festival: con Carlo Palese al pianoforte e Alberto Bologni
al violino, un itinerario musicale per i 150 anni dalla nascita di Ravel.
Il 24 giugno, sempre a Grezzana ma stavolta a Villa Carrara, «Ritmi danzanti» con lo Zenosyne
Saxophone Quartet.
Giugno si chiude lunedì 30 alla chiesa di San Pietro Apostolo a Zevio con la luminosità e spiritualità del Brighton College Concert Choir in un programma di musica sacra.
Un «ponte tra Vienna e San Pietroburgo» e tra due giganti della musica, Beethoven e Mussorgsky, è
quello che sarà gettato dalla pianista russa Violetta Egorova il 1° luglio a Villa Pellegrini di
Grezzana.
Ci si sposta dalla parte opposta della provincia il 7 luglio, nella splendida pieve di San Giorgio a
Sant’Ambrogio di Valpolicella, con l’ensemble Piazza Brass, che unisce tradizione barocca e classica a inediti arrangiamenti moderni in un dialogo tra epoche.
Il giorno seguente, 8 luglio, alla Cantina Zanoni di Lazise, il fulgido talento della pianista dodicenne
Martina Meola, in un programma che attraversa epoche e stili, da Chopin a Prokofiev, a Schumann.
Il 15 luglio si torna a Verona, in Sala Maffeiana, con il violoncello di Cecilia Radic e il pianoforte di
Roberto Pegoraro per celebrare l’Ottocento musicale tedesco attraverso Reinecke, Schumann e
Brahms.
Chiude luglio, il 27, alla basilica di Santa Anastasia, il «Concerto senza confini» dell’Hallé Youth
Orchestra and choir, in un crescendo dalla trionfale Marcia dell’Aida al Va, pensiero dal Nabucco di
Verdi.
Il 5 agosto seconda commemorazione in cartellone: quella per l’80° anniversario dalla morte del
poeta Berto Barbarani e una serata a Villa Polfranceschi, a Verona, che unisce le parole tratte dalla
sua interpretazione del poemetto Giulieta e Romeo con la musica di Prokof'ev. Protagonisti gli attori
Sabrina Modenini e Andre de Manincor.
L’11 agosto si torna a Villa Pellegrini a Grezzana con l’Ensemble Filarmonico e un programma che
abbraccia secoli di musica, esplorando il fascino del quartetto d'archi.
Il 18 agosto si sale in Lessinia, nella chiesa di San Bernardo di Chiaravalle a Bosco Chiesanuova,
per «Grandi pagine dell’opera lirica» con il quintetto di Oboeinarmony.
Il giorno dopo, 19 agosto, al Teatro Dim di Castelnuovo, «Non solo Chopin», con Michelle Candotti al
pianoforte.
Il 26 agosto, di nuovo a Villa Mosconi Bertani di Negrar, tocca al pianista Evgeny Konnov con Franz Liszt e i segreti della virtuosità.
Ritorno in città l’8 settembre, alla chiesa di San Domenico al Corso per entrare, con il
mezzosoprano Ida Maria Turri e il pianista Stefano Romani, nel cuore del Lied europeo, quel luogo
metafisico dove poesia e musica si incontrano per raccontare emozioni senza tempo.
Il 16 settembre «Solo violino» al Museo Miniscalchi Erizzo con Miquel Muñiz.
IL TESTIMONE AL CONCORSO PIANISTICO
Dall’1 al 5 ottobre spazio al Verona International Piano Competition, cuore del Festival: giovani
talenti della tastiera provenienti da più di quaranta Paesi si riuniscono a Verona per la fase finale del
concorso pianistico, che si svolgerà al Teatro Filarmonico con l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona. «Un legame inscindibile tra il Verona Piano Festival e il Concorso», sottolinea Pegoraro, «che portano a Verona artisti di fama mondiale e insieme giovani talenti del pianoforte».
IL MONOLOGO CON SERGIO RUBINI CHIUDE IL FESTIVAL
Gran finale, per il Verona Piano Festival, il 25 ottobre, sempre al Filarmonico, con «Gli occhiali di
Šostakovič», connubio potente di parola e musica: un monologo teatrale scritto e diretto da Valerio
Cappelli con protagonista l’attore Sergio Rubini, che metterà in luce la lotta tra il desiderio di
esprimere la propria arte e la paura costante per la propria vita sotto il regime stalinista, mentre
l’esecuzione del Trio n.2 da parte del violinista Domenico Nordio, della violoncellista Cecilia Radic e del pianista Roberto Pegoraro, ne amplificherà la forza e la complessità.