XX anniversario d’una storia ‘arborea’, proposta da Madre Natura… Compie vent’anni un Prugnolo selvatico, derivante da un nòcciolo, raccolto a Würzburg, Germania, nel 2005. L’iniziale piantina, è oggi un maestoso Pruno, dall’ampia, verde chioma, dai merav
Base di quanto, come amanti della Natura, ci piace, qui, raccontare, si licet, il curioso fatto, per cui, fra l’agosto ed il settembre 2005, ossia, vent’anni orsono, mio fratello Paolo ed il sottoscritto fummo in Germania, per visitare vigneti, che prosperano, ai lati dei fiumi tedeschi, la cui coltivazione, peraltro, su terreni fortemente scoscesi e, quindi, in termini del mestiere, “eroici”, meraviglia e sorprende… Sorprende anche sapere che tali feconde terre, grazie al mite clima, creato dai fiumi, danno ottimi vini, come donnay, Kerner, Müller-Thurgau, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Rieslaner, Riesling, Silvaner, Steinwein e, ovviamente, altri… Concentrammo l’attenzione, su vigneti, coltivati sui pendii, ai lati del fiume Meno, a Würzburg, Franconia, Baviera, e, con grande soddisfazione, anche sull’antica, grandissima cantina Stiftung Bürgerspital zum Hl. GeistWeingut - Tenuta della Fondazione Ospizio allo Spirito Santo, risalente al 1316, ubicata – realtà eccezionale! – nella Theaterstrasse 19, nel centro-città wuerzburghense... Tale storicissima e particolare cantina conserva la rarità, data da una bottiglia di vino, dianzi citato, Steinwein, risalente al 1540… Una parentesi, quella “vinicola”, sopra esposta, che non potevamo trascurare, perché parte integrante del viaggio, che stavamo, felicemente, proseguendo. Come è noto – e torniamo, ora, al tema base del nostro assunto – la curiosità ci spinse a ‘ispezionare’ anche la parte sinistra del Meno, che, in Würzburg, lascia spazio a terreno da deposito e, pertanto, anche un po’ sabbioso. Fra le varie piante spontanee presenti, Paolo notò un Prugnolo, abbastanza sviluppato e dotato di una certa chioma, punteggiato di palline violacee, che, esaminate da vicino, non potemmo fare a meno di definire “piccole prugne”, una specie di bigliette, le quali, oltre che profumate, all’assaggio, apparivano abbastanza dolci. Ne raccogliemmo una certa quantità, che, come ricordo di Würzburg e del Meno, portammo, con noi, a Verona. Fu, a questo punto, che accadde il bello, che, per esperienza, definiremmo quasi un miracolo. Un caro amico, Riccardo, che sedeva a tavola con noi, portò con sé qualche prugnetta e, utilizzando un vaso in terracotta, pose nel terriccio un paio di nòccioli del piccolo frutto…, sperando che Natura realizzasse un segno, a ricordo della particolare provenienza delle piccole prugne..., appena giunte a Verona, dalla Germania… Un nòcciolo diede, dopo mesi, una piantina. E fu miracolo, perché, normalmente, difficile è riuscire ad ottenere, in via amatoriale, una pianta da frutto, attraverso il suo seme, mentre, altro aspetto e certezza di riuscita assume la moltiplicazione, a mezzo talea, innesto od altro, interventi produttivi, che evitano variabilità genetiche, nelle piante, che ne derivano. La piantina del miracolo fu, quindi, una volta, un po’ cresciuta, messa definitivamente a dimora, in un giardino, dove la stessa, raggiungendo, oggi, alla chioma, circa cinque metri, ogni hanno, fecondamente rifiorisce e dà frutti senza numero, che, inizialmente ed ovviamente, verdi, prendono, in breve, un particolare colore rosso-arancione, e, quando del tutto maturi, un originale colore violetto. Tale fatto, in qualche modo, straordinario, che origina anche buona marmellata, ci ha fortemente confermato, con viva soddisfazione, che la Natura prende vita, pure in maniera insolita, e, nel caso, da un modestissimo, duro seme…, che, più che spesso, non risponde alle nostre aspettative… Proviamo, oggi, in noi, massimo piacere e massimo conforto, ogni qualvolta, ci è concesso di ammirare, il magno pruno, in parola, risultato della lodevole attenzione ad un semplice, ma magnifico, nòcciolo, venuto dalla lontana Würzburg, ad esso volta, dal nostro intuitivo Riccardo, e reso tale, anche perché, a suo tempo, bene potato, modellandolo, dal caro Paolo… Tenuto conto che la messa a terra del nocciolo avvenne nel lontano 2005, quest’anno, 2025, festeggiamo, dunque, cum magno gaudio, il XX anniversario del grande avvenimento, sopra, brevemente esposto. Nella foto: il Pruno di Riccardo.
Pierantonio Braggio

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