Nel settore lattiero-caseario è ormai diventata una leader e lo stanno a dimostrare i risultati ottenuti nei primi sei mesi di quest’anno. La crescita, rispetto allo stesso periodo del 2024, è stata del 12,8% con un giro d’affari di 82 milioni di euro che fa prevedere di poter toccare i 165 milioni nell’anno in corso, una decina di quanto incassato lo scorso anno. Un balzo in avanti in tutte le linee produttive toccando addirittura iol + 24% con i gelati. Lattebusche, cooperativa con circa 300 allevatori nel Veneto, in particolare nelle zone di montagna, con 6 stabilimenti produttivi e 9 Bar Bianco (diventeranno 10 a metà settembre con il nuovo spazio a Longarone) che sono enormi spazi di vendita e di ritrovo, tutti in Veneto, ha superato ogni più rosea aspettativa trasportata dal balzo in avanti del grana padano e poi dall’Asiago, da quei formaggi Dop cui, dal primo gennaio di quest’anno, si è aggiunto il Penna Nera, una vera delizia per il palato. E poi il Montasio, il Piave (specialità esclusiva di Lattebusche), i formaggi freschi, lo yogurt, le tante specialità locali, il burro, il gelato e, naturalmente, il latte. Tra un paio di settimane sarà Longarone ad essere nel mirino dell’attenzione di tutti. Ospiterà un altro Bar Bianco, locali che riescono ad incassare cifre molto importanti, dai 5 milioni di Busche, nel bellunese ai 3 di Sandrigo e via a seguire dagli altri 7 negozi (si fa per dire) sparsi in 4 delle 7 province venete.