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Sabato 13 Settembre 2025
“Nessuno escluso”. Linguaggi dell’opera e accesso al sensibile. Mostra d’arte, presso la sede di Fondazione Cariverona,

Comunicato stampa, 13.09.2025
“Nessuno escluso”. Linguaggi dell’opera e accesso al sensibile. Mostra d’arte, presso la sede di Fondazione Cariverona,
Accedere all’opera d’arte significa aprirsi a un’esperienza che coinvolge corpo, sguardo, immaginazione, pensiero, esponendosi a una forma di conoscenza intellettuale e materiale, sensibile e incarnata, capace di far vibrare il nostro essere nel mondo: questo il messaggio da cui prende le mosse NESSUNO ESCLUSO. Linguaggi dell’opera e accesso al sensibile, progetto espositivo di Fondazione Cariverona e UniCredit con Urbs Picta, a cura di Cesare Pietroiusti, che ha inaugurato venerdì 12 settembre 2025 a Verona tra le sale e il cortile della sede di Fondazione Cariverona, in via Achille Forti 3A, e gli spazi cinquecenteschi della filiale scaligera di UniCredit in via Giuseppe Garibaldi 1, per restare esposta nelle due sedi fino al 30 agosto 2026. In mostra una selezione di oltre 50 opere provenienti dalle collezioni di Fondazione Cariverona, di UniCredit e dello stesso curatore, per un percorso che mette in dialogo artisti e lavori distanti per origine, intenzioni e linguaggi, ma accomunati dalla capacità di attivare processi percettivi e riflessivi aperti, plurali, inclusivi. L’esposizione, occasione unica per ammirare i capolavori privati delle collezioni istituzionali e dell’artista, nasce, infatti, da un’affermazione netta: la bellezza, intesa come intensità percettiva e densità di significato, è un diritto e, come tale, va garantita nella sua accessibilità, legittimata non da canoni unici e standardizzati, ma dalla molteplicità, fatta di linguaggi, codici espressivi e modalità percettive eterogenee, che le opere d’arte mettono in atto. È questa stessa varietà di stili, tecniche, forme, visioni storiche a costituire la chiave di accesso per pubblici diversi, per sensibilità difformi e non omologate, per esperienze che sfuggono a canoni, percorsi accademici e norme prestabilite. Non si tratta di semplificare l’opera o ridurne la complessità ma, al contrario, di riconoscere che ogni linguaggio porta con sé un modo di abitare il mondo e soltanto una pluralità di linguaggi può aprire realmente l’accesso al sensibile. Nessuno escluso è la prima azione del più ampio progetto Interregno, il nuovo palinsesto interdisciplinare promosso da Fondazione Cariverona con Urbs Picta, con la direzione artistica di Jessica Bianchera. Per un intero anno Verona ospiterà un ricco calendario di appuntamenti, composto da tre percorsi espositivi e un fitto programma pubblico, che prevede laboratori gratuiti per famiglie e scuole di ogni ordine e grado, incontri educativi, visite guidate e attività sul territorio. Interregno intende, così, proporre una riflessione collettiva sul concetto di normalità, interrogando i codici estetici, i canoni sociali e le gerarchie di visibilità che hanno storicamente escluso esperienze, corpi e visioni non conformi, per abbracciare, infine, l’idea di diversità come valore fondamentale. Proprio in quest’ottica Nessuno escluso invita a pensare l’opera non come oggetto da contemplare, ma come dispositivo aperto, relazionale e capace di accogliere le pluralità, parlando a ciascuna persona in modi differenti. Un percorso che accompagna alla scoperta di diverse tecniche e stili: dalla forza evocativa dei ritratti di Umberto Boccioni e Giorgio Morandi, alle tensioni formali delle sculture di Alberto Viani e Arcangelo Sassolino passando dall’interiorità visionaria di Carlo Zinelli alla poetica meta-fotografica del quotidiano di Luigi Ghirri fino alle sperimentazioni contemporanee di Kateřina Šedá, Claudia Losi, Massimo Bartolini e Marcello Maloberti. Accanto ai due nuclei collezionistici istituzionali si affianca l’ampia selezione di opere della collezione personale di Cesare Pietroiusti, chiamato per la prima volta a curare una mostra di opere provenienti da due grandi collezioni bancarie, ad estensione del proprio sguardo d’artista. Di formazione medico-psichiatrica, Pietroiusti ha sempre dimostrato un grande interesse per le situazioni paradossali o apparentemente irragionevoli, comunemente “considerate troppo insignificanti per diventare motivo di analisi o di rappresentazione”. Per l’occasione saranno esposti lavori nati da scambi, amicizie o contesti laboratoriali, confluiti in una collezione che diventa biografia e mette in scena un confronto “dal micro al macro”, in cui si legano storia dell’arte e storie personali. In Nessuno escluso troviamo, quindi, da un lato la traiettoria individuale di un artista e le sue reti affettive e generazionali che si esprimono nelle installazioni della sua collezione personale, dall’altro il respiro storico e sistemico delle collezioni di Fondazione Cariverona e UniCredit. È lo stesso approccio relazionale che ha contraddistinto altri progetti di Pietroiusti, come Un certo numero di cose al MAMbo di Bologna, la mostra-laboratorio Cutting Clouds al MADRE di Napoli o, ancora, l’installazione Più che opere, storie al Museo d’Inverno di Siena, in cui il ruolo dell’opera è stato interrogato come luogo di memoria e possibilità. A fare da protagonista è sempre l’incontro di differenze: la pennellata dei paesaggi di Giorgio Morandi accanto alle camicie stampate di Kateřina Šedá le rotondità levigate di Alberto Viani in tensione con le figure esili e sghembe di Michael Noble o Mirko Basaldella. La mostra si apre con tre opere che raffigurano San Giovanni Battista, databili tra la fine del Trecento e la metà del Cinquecento, tutte accomunate dal gesto profetico che indica “ciò che verrà”: una chiamata simbolica all’ascolto e alla disponibilità. Allo stesso tempo, secondo il curatore, c’è anche un altro inizio possibile, nel confronto fra la vertiginosa fotografia di Luigi Ghirri - un visitatore di un museo davanti a dei quadri, con la sua camicia tanto strana quanto banale, come la personalità di chiunque - e la stufa di Renato Guttuso, in cui il fuoco sembra un quadro astratto in contrapposizione con il quadro realista che lo contiene. Dichiara Cesare Pietroiusti, curatore di Nessuno escluso: «Scegliere, fra le centinaia di opere disponibili, è stato un piacere, una responsabilità, ma anche una scoperta. Il “viaggio” dentro queste collezioni di Fondazione Cariverona e UniCredit è un viaggio non solo attraverso i secoli, ma anche attraverso le differenze di tecniche, di linguaggi, di intenzionalità espressive, di gusto dell’acquirente, di locale e internazionale. La scoperta sta nel fatto che proprio l’eterogeneità, l’incontro di differenze a prima vista incomponibili, rappresenta non solo una chiave di lettura, ma anche una vera chiave di accesso. A che cosa? Al sensibile, a quella cosa che spesso, riferendoci all’arte, chiamiamo “bellezza”. Credo che tale possibilità di accesso sia un diritto di tutte e tutti, nessuno escluso un diritto fondamentale, come quello ai mezzi di sussistenza, un accesso che produce ricchezza e benessere, e che è necessario perché la ricchezza e il benessere materiali non diventino – come accade sempre più spesso – arroganza, insoddisfazione, infelicità (vissuta e data). Con la mostra Nessuno escluso vorrei condividere l’esperienza che ciascuna delle opere esposte rappresenta una possibilità di godimento (in tutti i sensi) del diritto di cui parlo, attraverso una qualche forma di relazione (visiva, concettuale, narrativa) con ciascuna visitatrice e ciascun visitatore: ad essi vorrei proporre un approccio che vada al di là del mi-piacenon-mi-piace e che colga, invece, nel percorso fra un’opera e l’altra, quella possibilità. Questo è il criterio che mi ha guidato nella selezione: scegliere opere che mettano in evidenza le differenze. Forse una mostra può dirsi “riuscita” proprio quando tante opere diverse, nessuna esclusa, costituiscono un insieme in grado, in chi la attraversa, di “generare sensibile”: sensazione, significato, pensiero». Prosegue Jessica Bianchera, direttrice artistica di Interregno: «La mostra Nessuno escluso si inserisce nel palinsesto di Interregno come momento cardine di una riflessione curatoriale pluriennale condotta con Fondazione Cariverona, intorno alla rilevanza della collezione e, più in generale, al ruolo che l’arte può avere nel generare forme di conoscenza, accesso e relazione. Nessuno escluso rappresenta un momento nodale all’interno di questo percorso, in cui la riflessione si traduce in pratica espositiva e in un progetto condiviso con UniCredit, che mette al centro la pluralità dei linguaggi e delle sensibilità. In continuità con il lavoro svolto negli anni passati, questo progetto mette in discussione l’idea di un pubblico omogeneo e normato per affermare, invece, l’accesso al sensibile come diritto e possibilità condivisa. Interregno nasce proprio da questa esigenza: rendere visibili le frizioni tra regole e aperture, tra appartenenze e differenze, tra memoria e possibilità, inaugurando un nuovo anno di lavoro fondato sulla pluralità e sull’ascolto». Sul significato di questo progetto per il territorio e per la missione della Fondazione, interviene il presidente di Fondazione Cariverona, Bruno Giordano: «Come Fondazione crediamo che la cultura sia una leva essenziale per lo sviluppo umano e sociale dei nostri territori. Nessuno escluso e il progetto Interregno incarnano pienamente questa visione: usare l’arte per creare connessioni, generare conoscenza e dare spazio a tutte le sensibilità, senza barriere. Il dialogo tra opere e linguaggi diversi, al centro di questa mostra, riflette il dialogo che vogliamo promuovere nel territorio: pluralità di punti di vista, accesso aperto, condivisione. Valorizziamo le nostre collezioni non solo per custodirle, ma per metterle al servizio della comunità, rafforzando il capitale sociale e favorendo nuove occasioni di incontro. Il lavoro condiviso con Urbs Picta, UniCredit e gli altri partner dimostra quanto sia importante fare rete per una crescita culturale che diventi anche crescita sociale. È un impegno in cui crediamo profondamente, perché sappiamo che bellezza e cultura, quando sono accessibili a tutti, possono cambiare davvero il futuro delle comunità». Conclude Francesco Iannella, Regional Manager Nord Est di UniCredit: «La mostra curata dall’artista Cesare Pietroiusti, è figlia della comune sensibilità di UniCredit e del partner Fondazione Cariverona verso il tema dell’arte. Arte qui intesa come elemento di valorizzazione ed espressione, nonché come fattore di crescita e sviluppo socio-culturale dei territori in cui operiamo. Per questi motivi siamo, quindi, particolarmente lieti di aprire alla comunità veronese gli spazi del cinquecentesco ex palazzo Gherardini, che ora ospitano la nostra filiale di Verona Garibaldi». La mostra, a ingresso gratuito, abita gli spazi istituzionali di Fondazione Cariverona in via Achille Forti 3A e della sede storica di UniCredit a Verona in via Giuseppe Garibaldi 1 dal 12 settembre 2025 al 30 agosto 2026, negli orari di apertura delle due sedi solo su prenotazione per scuole e gruppi scrivendo all’e-mail corsiurbspicta.org. Aperture straordinarie al pubblico senza prenotazione nei weekend 12, 13 e 14 settembre 2025 e, in occasione di ArtVerona, nel fine settimana 10, 11 e 12 ottobre 2025 con visite guidate e attività in mostra a cura di Urbs Picta. Per maggiori informazioni scrivere a manuel.mariniurbspicta.org e visitare il sito www.urbspicta.orgnessuno-escluso. Importante iniziativa, che, se permette di ammirare l’Arte, nei suoi diversi aspetti e, quindi, creando cultura, consente ai veronesi, di conoscere, da vicino, il patrimonio artistico dell’allora Casa madre, l’antica Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza e Belluno, ed ora, quello di Fondazione Cariverona e, quindi, di Unicredit, unito ad opere di Artisti d’oggi. Nella foto: il presidente di Fondazione Cariverona, Bruno Giordano.
Pierantonio Braggio



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