Esercito: avvicendamento, a Verona, al vertice del Comando delle Forze Operative Terrestri. Il Generale di Corpo d’Armata, Massimo Scala, cede il comando al parigrado, Lorenzo D’Addario.
“Si è svolta, il 29 settembre 2025, nel cortile d’onore di Palazzo Carli e alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata, Carmine Masiello, la cerimonia di avvicendamento al Comando delle Forze Operative Terrestri (COMFOTER) dell’Esercito Italiano, tra il Generale di Corpo d’Armata Massimo Scala, cedente, e il parigrado Lorenzo D’Addario, subentrante. La cerimonia ha assunto una particolare rilevanza, non solo per l’Esercito, ma per tutta la comunità veronese. Dopo 9 anni, infatti, il COMFOTER torna nella storica sede di Palazzo Carli, nell’ambito della riorganizzazione della Forza Armata, denominata Nuovo modello Esercito. L’Esercito sta vivendo una trasformazione organica e strutturale, per adattarsi in modo dinamico allo scenario internazionale contemporaneo: non si tratta solo di aggiornare mezzi o procedure, ma di imprimere un cambiamento culturale e operativo, che renda la Forza Armata più rapida, nel processo decisionale, più efficiente nell’impiego delle risorse e più efficace nel conseguimento di risultati durevoli. L’obiettivo del Nuovo Modello Esercito è costruire strutture, unità e processi coerenti con le esigenze dei moderni scenari operativi, caratterizzati da dinamicità e minacce emergenti sia nei domini tradizionali sia nei nuovi: spazio e cyber. Proprio alla nuova struttura organizzativa ha fatto riferimento il Generale Masiello nel corso del suo intervento, dichiarando che: “Il COMFOTER rappresenta una componente cardine di questo processo di adeguamento, le Divisioni e le Brigate alle dipendenze potranno focalizzarsi, sull’innalzamento della prontezza operativa e sulla più efficace preparazione delle forze per rispondere alle sfide emergenti. Tale processo si fonda su un’evoluzione continua, a 360°, che richiede un impegno collettivo e una diffusa capacità e attitudine a innovarsi. C’è solo una cosa, che rimane immutabile, anche nel mezzo del cambiamento: i nostri valori! La forza interiore che ci tiene uniti e saldi, che fa sì che l’Esercito sia presente ogni volta che il Paese chiama”. Nel Suo discorso di Commiato, il Generale Scala ha voluto sottolineare come “l’Esercito dovrà continuare a prepararsi e addestrarsi con serietà, costanza e professionalità senza scuse e senza alibi, per poter essere pronto ai conflitti convenzionali e non, che potremmo essere costretti ad affrontare. Guardando al futuro - ha poi proseguito - non posso che confermare il fondamentale valore assunto dai fattori relativi all’innovazione tecnologica rimanendo pur sempre fedeli a quei valori quali Patria, disciplina, onore, lealtà e senso del dovere, da sempre pilastri fondanti della nostra centenaria Istituzione. Ma ancora più significativamente - ha concluso - non posso esimermi dall’attenzionare quello, che nei miei lunghi anni di servizio ho definito il vero “centro di gravità” della Forza Armata: il suo personale, l’insieme di Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e impiegati civili che con il proprio patrimonio etico, storico e professionale rappresentano il vero valore aggiunto dell’istituzione”. Alla cerimonia hanno preso parte numerose Autorità civili, militari e religiose, tra cui il Prefetto e il Sindaco della città scaligera, nonché i rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’arma schierati al cospetto del Gonfalone della Città di Verona decorato con Medaglia d’Oro al Valor Militare. ll Gen. C.A. Lorenzo D’Addario, nuovo Comandante delle Forze Operative Terrestri, proviene dal Corpo d’Armata italiano di Reazione Rapida della NATO, di stanza a Solbiate Olona (VA), che ha guidato anche, nel complesso ruolo di Allied React Force della NATO, e vanta numerose esperienze in campo internazionale”. Mentre auguriamo una proficua attività al Gen. C.A. Lorenzo D’Addario, apprezziamo il fatto, per cui dell’avvicendamento, di cui sopra, vengano informati i cittadini e che l’Esercito miri “a percorrere vie costruttivamente innovative, per un cambiamento culturale ed operativo”.
Pierantonio Braggio