Confagricoltura Verona pronta a marciare a Bruxelles: una decina di agricoltori scaligeri protesterà, la settimana prossima, davanti alla sede del Consiglio europeo, contro i “Tagli ai fondi e zero ricerca, perché, così, si uccide l’agricoltura”.
“Verona, 10 dicembre 2025 – Confagricoltura Verona si prepara a partire per Bruxelles, dove, giovedì 18 dicembre, si svolgerà una grande mobilitazione degli agricoltori europei, in concomitanza con il Consiglio europeo, per protestare contro la riforma della Pac, la Politica agricola comune, che non risponde alle esigenze delle aziende agricole e taglia le risorse per il settore primario. Confagricoltura Verona sarà presente con una delegazione composta dal direttore Dino Boni, dai componenti di giunta Diego Zoccante e Alessandra di Canossa, oltre a numerosi giovani. “Siamo davanti ad un’ipotesi di riforma che è poco lungimirante, nonché esigua sotto il profilo del budget, dato che vede un pesante taglio alle risorse per l’agricoltura – sottolinea Alberto de Togni, presidente di Confagricoltura Verona -. Si parla di una riduzione del 15-20% delle risorse europee previste dalla proposta della Commissione europea sulla Pac, Politica agricola comune 2028–2034, che saranno una mazzata per tutte le oltre 14.500 aziende agricole veronesi. Manca completamente una visione su quello che potrà essere il sistema agricolo futuro e questo si traduce in un clima di incertezza per le imprese, che senza progettualità rinunciano a investire. Nel prossimo anno, che sarà di concertazione, la nuova Pac dovrà essere fortemente rivista, con l’introduzione di misure che favoriscano il ritorno all’aumento delle produzioni, per consentire alle aziende di essere più competitive. C’è bisogno di un deciso cambio di rotta”. Il tema della Pac 2028-2034 ha un significato strategico per l’agricoltura veronese, che registra un calo dei quantitativi raccolti in campagna dovuto ai cambiamenti climatici e alla carenza di mezzi per la difesa fitosanitaria. “Abbiamo necessità di investire nella crescita, nel consolidamento e nell’aggregazione delle aziende agricole produttive – spiega il Presidente – oltre che nel ricambio generazionale, continuando a sostenere le iniziative imprenditoriali dei giovani agricoltori. In un contesto globale estremamente difficile, il mercato è altrettanto complesso e imprevedibile. L’incertezza non permette alle imprese di fare investimenti. Le nostre imprese garantiscono cibo di qualità e rappresentano uno dei pilastri dell’economia italiana ed europea. Serve una politica agricola comune che metta al centro i temi della produttività, della competitività e dell’innovazione. In questi anni abbiamo assistito ad un numero consistente di aziende agricole che hanno dovuto chiudere i battenti. Non possiamo permettere che Verona, provincia leader in Veneto, per valore aggiunto, in agricoltura, e in vetta, nella classifica nazionale, nell’export agroalimentare, perda per strada altre aziende”. La Pac precedente, con il green deal, è stata un fallimento, dato che ha tagliato le gambe a ricerca e innovazione: “Le Tea, le Tecniche di evoluzione assistita, da anni attendono un’accelerazione a Bruxelles e che sarebbero la risposta ai complessi problemi che riguardano la salvaguardia della produzione, il miglioramento della qualità, la tutela della sicurezza degli operatori e dell’ambiente”. L’Agricoltura è base di vita. Va sostenuta, come sostenute vanno le ricerche, per la stessa, ad evitare chiusure di aziende, come sopra citato, e assenza di giovani, disposti a diventare operatori nel comparto. Pierantonio Braggio