La pasta è uno dei nostri patrimoni più importanti. Dai grandi cuochi, italiani e non, ai divi di Hollywood, l’alimento cardine della dieta mediterranea e simbolo di made in Italy nel mondo conquista tutti i palati. Risalgono ai tempi dei Greci e degli Etruschi i primi produttori e consumatori di pasta. Cicerone e Orazio erano ghiotti di làgana (termine che deriva dal greco laganoz, da cui derivano le nostre lasagne). Fu Apicio, nel De re conquinaria libri a lasciarci la prima vera documentazione dell’esistenza di un composto assai simile alla nostra pasta descrivendo un timballo racchiuso dentro làganum.
Dal basso Medioevo la pa- sta venne definita più genericamente anche con il termine maccheroni, dal siciliano maccarruni, che proverrebbe da maccari, ossia schiacciare, l’azione fatta lavorando la pasta di semola di grano duro. Grazie agli scambi commerciali via mare, promossi dalle città marinare italiane, l’uso della pasta essiccata raggiunse presto la Liguria.
Ma sono del 1295 le prime notizie della vendita di pasta essiccata del Regno di Napoli, dove la regina Maria ne acquistò un consistente quantitativo per un banchetto. Alla fine del XVI secolo a Gragnano comparvero i primi pastifici a conduzione famigliare, mentre nel 1700 i primi rudimentali macchinari industriali resero la pasta quello che è ancora: un bene prezioso ed accessibile.
Oltre alla sua storia straordinaria, l’eccezionalità della pasta sta nel fatto che oggi come nel passato si produce con pochissimi ingredienti: farina o semola, acqua e a volte uovo. Per la produzione di pasta è utilizzato esclusivamente il grano duro, mentre la farina
ottenuta dal grano tenero è destinata ai panifici e all’industria dolciaria.
Proprio gli spaghetti rappresentano quel giusto mix di gusto, benessere e materie prime che il mondo ci invidia. Un formato di pasta che traina tutti gli chef e ognuno ne vanta personali interpretazioni, come gli spaghetti caviale ed erba cipollina del famoso maestro Gualtiero Marchesi. Gli Spaghetti al pomodoro, spaghetti o vermicelli di grano duro, pomodoro San Marzano o pomodorino del Piennolo, olio extravergine di oliva e una foglia di basilico, rimane il piatto che gli chef amano di più cucinare, sono comunque la ricetta più semplice, ma allo stesso tempo più difficile da realizzare.
Gli italiani rimangono leader nel consumo e nella produzione, ma la passione per gli spaghetti, in particolare, cresce vertiginosa negli Stati Uniti. Il merito non solo della qualità e della bontà della pasta italiana, ma anche di testimonial d’eccezione: da Madonna, che nella sua ultima visita nel Bel Paese ha twittato una foto in cui è intenta mangiare spaghetti, a Michelle Obama che si è fatta immortalare con lo stesso formato per il magazine Cooking Light.
La pasta è anche un’ottima alleata per un’alimentazione sana ed equilibrata, in virtù del suo potere saziante
consumata in maniera equilibrata e non esagerando nei condimenti. Fa bene all’umore grazie alle vitamine del gruppo B, ha l’indice glicemico più basso, favorendo così la protezione del cuore; contiene pochissimo sodio, molte fibre e sali minerali, fra cui il potassio. Inoltre è facilmente digeribile e come insegnano gli atleti, riesce a fornire energia da spendere immediatamente.