Con l’inizio di settembre la maggior parte delle famiglie ha fatto i conti con i consueti aumenti stagionali: quest’anno, però, il vertiginoso aumento dei prezzi impatta di più sulla quotidianità, a causa del tragico conflitto tra Russia e Ucraina e delle sanzioni occidentali contro Putin. L’impennata dell’inflazione in diversi paesi europei, compreso il nostro, influenza la vita delle persone a più riprese. A crescere, infatti, non sono solo i beni di prima necessità: il gravo fiscale delle famiglie è infatti condizionato dal rialzo dei prezzi RC Auto. A spingere alle stelle i costi della polizza, il ritorno della circolazione ai livelli degli anni antecedenti alla pandemia, l’aumento dell’inflazione e la revisione delle tabelle contenenti il risarcimento del danno biologico.
L’aumento dei costi coinvolge anche la rata dei mutui: il rialzo dei tassi BCE non coinvolgerà tuttavia quelli a tassi fisso già esistenti, ma potrebbe invece coinvolgere i mutui a tasso variabile. Un incremento dei tassi di interesse dell’1,25 % che segna, secondo il Codaconds, una vera e propria ‘’stangata’’ per le famiglie italiane. E tutti coloro che invece hanno scelto di non acquistare casa non potranno comunque dormire sonni tranquilli perché ad aumentare è anche il peso dell’affitto, oltre alle spese condominiali: il locatore infatti può chiedere l’adeguamento del canone all’inflazione, che attualmente è arrivata persino a sforare l’8%.
E non sarebbe tutto secondo il Codacons che ha realizzato un monitoraggio sui listini del corredo scolastico. A pesare sull’intera filiera dell’istruzione, e quindi sui costi delle famiglie, il caro energia che aggrava i costi di produzione, la mancanza di materie prime e infine i maggiori costi di trasporto determinati dai listini dei carburanti.
All’alba del nuovo governo è già il momento di guardare verso la concreta realtà di questa nuova crisi.