Verona: verde e forestazione urbana: ottime idee e considerazioni degli assessori, Federico Benini e Tommaso Ferrari. Confagricoltura:
Curare il verde, utilizzando competenze, ricerca e professionalitĂ . Finalmente, buone speranze, circa un verde migliore e seguito.
Verona, intende investire nel verde e, quindi, nella forestazione urbana, per migliorare la vita dei cittadini. Come Padova, che ha da poco realizzato il progetto “10.000 alberi in città ”, la città scaligera punta a una pianificazione a lungo termine che traccerà un solco netto, rispetto al passato, in termini di aree green e qualità dell’aria. Lo hanno anticipato oggi Federico Benini, assessore alle Strade e giardini del Comune di Verona e Tommaso Ferrari, assessore comunale all’Ambiente e alla transizione ecologica, nel convegno “La salute e il verde – il verde e la salute”, promosso da Confagricoltura e Assoverde, e tenutosi il 4 novembre scorso. L’incontro, cui hanno partecipato esperti, docenti di rilevanza nazionale e ricercatori, era concentrato, sul tema “Libro bianco del verde”, mirante a promuovere un cambiamento nei modi di intendere e intervenire nel settore del verde, attraverso un confronto con le amministrazioni pubbliche delle città italiane, su corretta pianificazione, progettazione, gestione, manutenzione e cura di parchi, piazze e giardini, nonché sugli scenari della smart city, integrata nei processi ecosistemici. “Le buone pratiche di amministrazione comunale che hanno un risvolto sul verde e sull’ambiente si riflettono sulla qualità della vita di tutti noi cittadini – ha sottolineato Federico Benini, assessore alle Strade e giardini del Comune di Verona -. Negli ultimi anni si è assistito a livello nazionale alla crescita di un’importante sensibilità nei confronti dell’ambiente, che è diventato un tema pregnante nell’agenda politica dei governi e delle amministrazioni pubbliche. Di ambiente, ora, si parla con proposte concrete. Una svolta, che è conseguenza della situazione globale che è venuta a crearsi, nell’ultimo decennio, a livello climatico. Come Comune di Verona, abbiamo avviato delle metodologie nuove di approccio, sia nelle piantumazioni, che saranno maggiori rispetto agli espianti, sia di pianificazione. Pianteremo alberi nei parchi urbani, nei parchi gioco e dove mancano, ma compiremo anche un censimento totale del patrimonio arboreo cittadino, che non è mai stato fatto, per avere un report chiaro e intervenire in maniera mirata. Inoltre istituiremo la figura del garante del verde, che dovrà verificare la corretta applicazione del regolamento del verde”. “Quella sul verde è una grande scommessa per la nostra amministrazione – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente del Comune di Verona, Tommaso Ferrari -, perché il verde ha un aspetto sempre più importante per la mitigazione dei cambiamenti climatici. Il verde, quindi, diventa una struttura strategica in ambito pianificatorio: al contrario del passato, quando accadeva che le pratiche green venivano sacrificate, ora si procederà a un’analisi attenta della qualità dell’aria con dei bioindicatori ambientali, che ci diranno dove ci sono isole di calore, polveri sottili e altre criticità , in modo da intervenire in modo mirato con specifiche specie arboree. Il verde diventerà sempre di più un luogo dove si sviluppano know how, professionalità , impresa e sviluppo, perché, come ci dimostrano i progetti di altre città riguardanti la forestazione urbana, la pianificazione vede entrare in gioco la ricerca, l’università e il mondo del lavoro”. «Il verde non può essere considerato solo un costo, ma un cambiamento culturale a beneficio di tutta la comunità – ha scandito Rosi Sgaravatti, presidente nazionale di Assoverde –. Un investimento che va accompagnato dalla tecnologia, dalla ricerca e dalla professionalità degli operatori. Non ci si può improvvisare con le piante, né si possono fare bandi imprecisi. Oggi abbiamo tutti gli strumenti e gli indicatori per sapere dove e come piantare gli alberi in città , quante polveri sottili trattengono, quali caratteristiche si adattano di più in un’area rispetto a un’altra». Un concetto ribadito da Paolo Ferrarese, vicepresidente di Confagricoltura Veneto: “I parchi nelle città sono miniere di ossigeno e benessere – ha detto – a patto che siano piantumati con le dovute attenzioni e manutenzione. I parchi con alberi mal curati e trascurati non solo non sono di beneficio per i cittadini, ma diventano presto luoghi abbandonati e rifugio di pessime frequentazioni”. Massimo Chiarelli, direttore di Confagricoltura Veneto: “Il comparto florovivaistico rappresenta in Italia 30.000 imprese e 100.000 addetti, di cui 1.500 aziende nella nostra regione. Possiamo, perciò, mettere a disposizione competenze e professionalità per la progettazione del verde negli spazi pubblici cittadini, migliorando la sostenibilità e la vivibilità delle aree urbane con una riqualificazione di altissima qualità , garantendone la cura e la manutenzione”. Grandi idee e grandi aperture, per un migliore verde a Verona, dunque: idee ed aperture, che non possiamo che apprezzare, strettamente legati come siamo al settore agricoltura, con il suo paesaggio, frutto, alla fine, del lavoro, paziente e tenace dell’agricoltore – “sentinella del paesaggio stesso”, affermava mio fratello Paolo – e a un verde cittadino, che chiede attenzioni ed interventi radicali. Attenzioni ed interventi invocati, che ci inducono suggerire, dopo decenni di dirette e specifiche osservazioni, su verdi cittadini, in Italia e in Europa, come sia assolutamente necessario “non” creare nuovi giardini e nuovi parchi, senza prima ridare corretta vita, riqualificare, in termini burocratici, quelli, di cui già disponiamo, pretendendo severamente, al tempo, il massimo rispetto, per gli stessi, manto verde, per primo, da parte di locali e di visitatori. Non può essere, infatti, che da un lato, si intervenga, con relativa spesa, per mantenere al meglio un giardino o un parco, e che, dall’altro, lo si calpesti o lo si in sudici. Ma, importante è, anche, creare, costruire un nuovo modo di considerare, la giustissimamente, sopra evidenziata importanza di giardini e parchi – peraltro, più che atti a creare habitat, per varie specie di uccelli – per la vita cittadina e per il bello, offerto dalla natura, onde non avvenga, per esempio, quanto, anni orsono, è accaduto al modesto sottoscritto: era pervenuta una circolare, dal mittente, non del tutto chiaro, ma, che dava segni di una certa serietà … Si invitavano – una specie di censimento – i destinatari a raccogliere, compilando particolari moduli, dati, su alberi-monumento, che abbelliscono e onorano, con le loro fronde, la città – parliamo di Verona. Presa la cosa sul serio, muovendoci in bici, in varie zone cittadine e compilando i previsti moduli, “censimmo”, per così dire, una trentina di grandi alberi, alcuni dei quali, crediamo, noti solo a qualcuno… Quando si trattò di consegnare detti moduli ad un ufficio, cui la cosa, pensavamo, potesse interessare, per competenza, venimmo a sapere, che nessuno, nessuno era al corrente della pur importante iniziativa… Giungemmo, quindi, ad un ufficio, che, lo capimmo bene, forse, commosso a pietà della nostra modesta opera o, per accontentarci, raccolse i nostri moduli, dandocene ricevuta… Della cosa, quindi, non si è saputo più nulla… Comunque, importante, essenziale è che di “verde”, in città ”, si abbia parlato, si siano seriamente poste in luce volontà attuative e che due giovani assessori, Benini e Tommasi, siano vicini, come, da quanto sopra rilevato, a chi il verde ama e vuole vedere ordinato, splendente e bello… Nella foto, visitverona.it, Parco San Giacomo.
Pierantonio Braggio

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