La mostra di de Chirico a Palazzo Sarcinelli prorogata al 17 marzo
“Giorgio de Chirico. Metafisica continua”, a Palazzo Sarcinelli di Conegliano, è visitabile fino al 17 marzo 2024. Tre settimane di proroga rispetto alla data di chiusura prevista.
Continua così la possibilità, per i visitatori, di entrare in contatto con i 71 capolavori esposti del grande maestro della Metafisica. La mostra di Conegliano inaugura le celebrazioni del centenario del Surrealismo (1924-2024), movimento di cui de Chirico fu eletto, a sua insaputa, capostipite dal fondatore André Breton. Per lui, come per altri surrealisti quali Max Ernst, René Magritte e Salvador Dalì, la prima pittura metafisica (1910-1918) di de Chirico svolse un ruolo fondamentale nella nascita e nello sviluppo del movimento dall’inizio degli anni Venti in poi.
La mostra, a cura di Victoria Noel-Johnson, è organizzata da ARTIKA di Daniel Buso ed Elena Zannoni, in collaborazione con Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e il Comune di Conegliano.
La Metafisica non fu un movimento artistico; essa può definirsi, più correttamente, come una tendenza della pittura italiana del secondo decennio del Novecento, l’esito di un’operazione estetica, la manifestazione di un’espressione pittorica maturata nell’alveo della ricerca di de Chirico. Il termine “metafisica”, applicato alla pittura, può essere letto in senso letterale, come al di là della fisica. Secondo de Chirico, infatti, l’arte non doveva avere alcun legame con la realtà, poiché il suo scopo era scoprire la via alternativa per svelare il lato insolito e misterioso che si cela dietro l’apparente banalità della vita quotidiana. “Perché un’opera d’arte sia veramente immortale”, scrisse de Chirico, “è necessario che esca completamente dai confini dell’umano: il buon senso e la logica la danneggiano”. Il concetto “metafisico” ebbe origine in filosofia. Giorgio de Chirico intese esprimere l’idea di un tempo “circolare” legata all’“eterno ritorno” delle cose e degli avvenimenti, attraverso l’influenza del pensiero di Schopenhauer e Nietzsche. La sua pittura esprime il “grande vuoto” della realtà ultima, liberata dalle sovrastrutture e perciò terrificante. Le piazze, le torri e gli oggetti sono collocati in un posto senza tempo, come se fossero sospesi nel vuoto, illuminati da una luce fredda e impetuosa proveniente da una fonte invisibile.
"Schopenhauer e Nietzsche per primi insegnarono il profondo significato del non-senso della vita e come tale non-senso potesse venire trasmutato in arte, anzi dovesse costituire l’intimo scheletro d’una arte veramente nuova, libera e profonda", disse de Chirico.
I primissimi quadri di de Chirico vennero prodotti sulla scia dell’ispirazione generata dall’incontro con le opere simboliste del pittore svizzero Arnold Böcklin e dell’artista tedesco Max Klinger, a Monaco di Baviera. Attraverso figure mitologiche, il pittore ambiva alla creazione di visioni sorprendenti del mondo e della natura.
A Monaco di Baviera e, successivamente, a Firenze, de Chirico lesse varie opere di Nietzsche, pubblicate a fine Ottocento, come Ecce homo, La Nascita della tragedia e Così parlò Zarathustra. Il filosofo tedesco diventò così parte integrante della sua riflessione pittorica. Due aspetti su tutti lasciarono un segno indelebile: lo sguardo metafisico delle cose quotidiane del mondo e la percezione del tempo sospeso e circolare, noto come l’eterno ritorno.
Ogni cosa, animata o inanimata, secondo il pensiero nietzschiano, ha un suo essere metafisico, un suo linguaggio. Ogni cosa può essere intesa psicologicamente cambiando prospettiva o punto di vista. Ispirato da tali pensieri filosofici, de Chirico ebbe le sue prime “rivelazioni” a Firenze, nell’autunno del 1910. Apparirono, per la prima volta nella sua mente, immagini trasfigurate della realtà capaci di rivelare all’artista l’essenza nascosta delle cose e dell’ambiente circostante.
Mostra e catalogo a cura di
Victoria Noel-Johnson
Mostra organizzata da
ARTIKA di Daniel Buso ed Elena Zannoni
In collaborazione con
Comune di Conegliano e Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Roma
Spazio espositivo
Palazzo Sarcinelli, Via XX Settembre 132, Conegliano