Quest’estate, perché non trascorrere un pomeriggio d’arte?
Con l’arrivo del caldo estivo, una delle migliori native per rinfrescare la mente e vivere un’esperienza culturale è visitare le mostre d’arte nelle città italiane più vivaci. Da Venezia a Bologna, passando per Rovigo, Ferrara e Treviso, l’Italia offre un ricco calendario espositivo per chi vuole concedersi una pausa diversa, all’insegna della bellezza e della riflessione.
Palazzo Roverella a Rovigo ospita ancora per pochi giorni, fino al 29 giugno, la prima mostra italiana dedicata a Vilhelm Hammershøi, uno dei pittori più importanti del Nord Europa tra Ottocento e Novecento. Conosciuto soprattutto per i suoi interni silenziosi e minimalisti, Hammershøi racconta con delicatezza e introspezione gli spazi privati, i ritratti enigmatici e le vedute architettoniche. La mostra non si limita a esporre le sue opere più famose, ma approfondisce anche il legame con l’Italia e il confronto con altri artisti europei che hanno esplorato temi come il silenzio e la solitudine.
Non ci allontaniamo di molto: a Ferrara, Palazzo dei Diamanti dedica due mostre parallele a un tema affascinante e sempre attuale: la rappresentazione della figura femminile nell’arte tra Ottocento e Novecento. Da una parte, la monografica su Alphonse Mucha celebra l’arte raffinata e armoniosa dell’Art Nouveau, con le sue donne eleganti, seducenti e iconiche protagoniste di manifesti, dipinti e oggetti decorativi. Le opere di Mucha incarnano un ideale femminile fatto di grazia e delicatezza, simbolo di una bellezza ideale che ha segnato un’epoca. Dall’altra parte, la mostra dedicata a Giovanni Boldini offre un ritratto della donna moderna, carismatica ed emancipata, ritratta con un linguaggio dinamico e raffinato. Boldini cattura l’energia, la personalità complessa e il fascino di figure femminili che incarnano la nuova società urbana e borghese. Entrambe le esposizioni, aperte fino al 20 luglio, hanno riscosso un grande successo di pubblico.
Per chi fosse interessato all’arte sacra e alla tradizione, il Museo di Santa Caterina a Treviso propone fino al 13 luglio “La Maddalena e la Croce. Amore Sublime”. Con un corpus di oltre cento opere, la mostra indaga il mito e la figura di Maria Maddalena, soffermandosi in particolare sul suo rapporto con Cristo e sulle molteplici rappresentazioni sacre che si sono succedute nei secoli di lei. Non si tratta di una semplice narrazione storica o religiosa, ma di un viaggio attraverso l’arte che rende universale l’esperienza del sacro, intrecciando fede, emozione e riflessione sulla condizione umana.
Rimanendo in tema di figure femminili, a Bologna è stata inaugurata da poco una grande monografica sull’artista ucraino-americana Louise Nevelson, famosa per i suoi assemblaggi lignei bianchi neri e dorati. Femminile e femminista Nevelson trovò successo già in vita. La mostra di Bologna rappresenta la prima grande esposizione di questa artista nella città e coincide con il 120° anniversario del suo trasferimento da Kiev, sua città natale, verso gli Stati Uniti. Questo trasferimento fu un momento cruciale nella sua vita: Louise si ricongiungeva al padre, che qualche anno prima aveva lasciato l’Ucraina per sfuggire alle persecuzioni antisemite dilaganti nel paese. Negli Stati Uniti, la giovane artista trovò un ambiente in cui poter affermare la propria identità e realizzarsi pienamente, sia come donna sia come creatrice. Fu lì che iniziò il suo cammino di indipendenza e successo artistico, segnando l’inizio di una carriera straordinaria. Visitabile fino al 20 luglio a Palazzo Fava.
Per chi ha un debole per la moda: La forza del colore. Roberto Capucci a Villa Pisani è la mostra giusta. Vi si celebra l’opera dello stilista italiano Roberto Capucci, noto per trasformare gli abiti in vere sculture indossabili. L’esposizione, ospitata nel Museo Nazionale Villa Pisani a Stra (Venezia) fino al 2 novembre 2025, presenta venti abiti, disegni, schizzi e fotografie, creando un dialogo unico tra le creazioni di Capucci e gli spazi storici della villa settecentesca. Il percorso espositivo mette in risalto il legame tra la moda scultorea e l’architettura monumentale, con un focus particolare sull’uso del colore, elemento distintivo dello stilista. Da non perdere: l’abito da nozze ispirato ai colori del Tiepolo, esposto nel Salone da Ballo sotto l’affresco di Giambattista Tiepolo.
Concludiamo questo tour delle mostre nelle principali città italiane con Venezia che quest’anno ospita la Biennale Internazionale di Architettura e moltissime mostre collegate.
In Piazza San Marco ha recentemente aperto un nuovo spazio espositivo: SMAC – San Marco Art Centre che ospita due mostre, entrambe aperte fino al 13 luglio. La prima, dal titolo “For All That Breathes On Earth” ruota attorno alla pioniera coreana dell'architettura del paesaggio: Jung Youngsun (classe 1941). La prima donna coreana a ottenere il titolo di ingegnere del paesaggio. Con lei è nata e cresciuta la sensibilità nei confronti del recupero di aree degradate e dell’impianto di nuovi spazi verdi, sia in area urbana che in contesti diversi, pubblici e privati. Tra i suoi interventi, la mostra documenta quelli pensati e realizzati in occasione dei grandi appuntamenti internazionali: le Olimpiadi e i Giochi Asiatici di Seul, l’Expo di Daejeon o per l’aeroporto Internazionale di Incheon.
La seconda mostra a SMAC è “Migrating Modernism. The architecture of Harry Seidler”. Un’ampia retrospettiva sulla vita e l'opera dell'architetto australiano di origine austriaca Harry Seidler (Vienna 1923 - Sydney 2006). Seidler è uno degli architetti moderni più influenti, è stato responsabile della progettazione di numerosi edifici pionieristici in Australia, oltre che di edifici in Messico, a Parigi, a Hong Kong e, alla fine della sua carriera, di nuovo nella città natale, Vienna.
Rimanendo in Piazza San Marco: “L’oro dipinto. El Greco e la pittura tra Creta e Venezia” Palazzo Ducale racconta la lunga storia di scambi artistici tra Creta e Venezia dal XV al XIX secolo, incentrata sull’uso dell’oro nella pittura sacra e sulla fusione tra la tradizione bizantina e l’arte rinascimentale veneziana. Il percorso espositivo presenta capolavori di maestri cretesi e veneziani, con un focus su El Greco, che ha iniziato la sua carriera a Creta e si è formato a Venezia.
A due passi da San Marco si intrecciano due importanti esperienze artistiche che raccontano la potenza dell’arte contemporanea nel dialogare con lo spazio. Da un lato, la mostra “No Stone Unturned – Conceptual Photography” di John Baldessari alla Fondazione Querini Stampalia, aperta fino al 23 novembre. Una mostra che ripercorre la ricerca di Baldessari dagli anni Sessanta agli Ottanta, mettendo in luce la sua capacità di trasformare oggetti semplici e quotidiani in opere ricche di riflessioni, umorismo e innovazione. Nel campo di fronte al museo, l’artista Davide Rivalta presenta “Leoni in campo”. Cinque leoni e leonesse, seduti ma vigili, incarnano la forza silenziosa della resistenza e della partecipazione attiva: non sono figure passive, ma protagonisti che “scendono in campo” con calma ma determinazione, trasformando lo spazio pubblico in un palcoscenico di simboli, potenza e controllo.
Se visitate Venezia, non potete non andare a Ca’ Pesaro! La Galleria Internazionale d’Arte Moderna presenta il ciclo monumentale “Il Poema della vita umana” di Giulio Aristide Sartorio, realizzato per la Biennale di Venezia del 1907. L’opera, composta da 14 grandi scene ispirate alla mitologia e al simbolismo, racconta la vita umana attraverso temi come la Luce, le Tenebre, l’Amore e la Morte. Il ciclo è stato recentemente restaurato e ora esposto, fino al 28 settembre, in un allestimento di grande suggestione che rievoca la sua prima apparizione ai Giardini della Biennale. Al Sartorio si aggiungono opere coeve di artisti simbolisti e con la storia culturale europea del primo Novecento.