Verona Palazzo Maffei dal 910 entra in collezione COMETA di Anna Galtarossa opera site-specific con soundscape del premio Oscar Nicolas Becke
Palazzo Maffei a Verona, con le oltre 700 opere esposte e i costanti arricchimenti della collezione, continua a preservare le voci del passato, ricomponendo tasselli dell’universo artistico o riportando a Verona opere legate alla città e disperse nel mondo, ma nello stesso tempo non smette di guardare all’oggi, agli stimoli che giungono dall’arte contemporanea, sollecitando e sostenendo la produzione e le riflessioni artistiche.
Dopo Maurizio Nannucci, Chiara Dynys, Claire Fontaine, dopo i lavori immersivi realizzati da Manuel Gardina con l’Intelligenza artificiale o dallo studio CamerAnebbia, un’altra artista coinvolta e un’altra opera realizzata appositamente per Palazzo Maffei e pensata per i suoi ambienti e la collezione riunita da Luigi Carlon.
“Cometa” è un’installazione realizzata da Anna Galtarossa (1975) per lo scenografico scalone elicoidale - autentica sfida architettonica, elemento autoportante del XVII secolo - che attraversa in altezza l’edificio: una scultura sospesa, una cometa con una coda da 13 metri, che ruota lentamente in un susseguirsi di materiali organici, industriali e colorati, mescolando ironia, invenzione fantastica e riflessioni ecologiche.
Questo astro in caduta libera sembra dirigersi verso la statua di Flora, al centro dello scalone, fermandosi appena prima dell’impatto. Ruota in senso antiorario come se cercasse di riavvolgere il tempo stesso. L’impatto verrà evitato? Riusciremo a salvare la Natura? O piuttosto ci fermeremo ad assistere alla distruzione ?
Per ora il tempo pare sospeso e la Cometa danza portando con sè il suono dell’universo e, nella sua coda, elementi familiari, riprogrammati come nuova materia per il mondo che verrà dopo il nostro.
Anna Galtarossa, che opera e vive tra New York e Verona, è nota per le sue installazioni profondamente fantasiose e personali che fondono mito, memoria e quotidianità “feticci di una mitologia perduta, oppure vivaci e spettacolari installazioni che spesso coinvolgono fisicamente il pubblico in ingegnose architetture”. I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre in Italia e nel mondo ed è vincitrice del premio Alinovi e del Moroso New York Prize.
L’opera realizzata per Palazzo Maffei, ironica e visionaria, combina l'uso tipico dell’artista di oggetti di uso quotidiano e materiali fatti a mano, naturali e sintetici – dalle bottiglie di plastica alle cravatte, dai ganci per arrampicata su roccia alle mollette per stendere il bucato, dalle bobine per avvolgere fili di ferro agricoli ai bigodini - in un mix di kitsch e poesia, domestico e cosmico, arricchendo il dialogo del Museo veronese tra storia e arte contemporanea.
A integrare l’installazione, un soundscape creato su misura dal sound designer premio Oscar Nicolas Becker: suoni e voci di altri mondi, o forse frammenti del nostro in rovina, che appaiono e scompaiono, e sembrano ascendere nello spazio come evaporazioni acustiche.
Nicolas Becker, acclamato per il suo sound design innovativo in importanti film, come Batman Begins, Gravity, Harry Potter, The Golden Army e Sound of Metal del 2021 - il rivoluzionario film del del regista Darius Marder che gli ha valso l’Oscar per il miglior suono - porta la sua pratica artistica in questa opera museale unica.