Salvare l’olivicoltura veronese e veneta: il progetto Oliveto Smart punta su scienza e tecnologia
“Verona, 20 novembre 2025 - Gestione intelligente dell’acqua e uso di tecnologie avanzate possono diventare la chiave per rendere l’olivicoltura più resiliente e competitiva. Sono questi gli obiettivi di Oliveto Smart, progetto triennale che integra ricerca scientifica, sensoristica avanzata e sistemi digitali per aiutare gli agricoltori a fronteggiare i cambiamenti climatici su una coltura pregiata e di rilievo per la provincia scaligera e per il Veneto. Oliveto-Smart, finanziato dalla Regione Veneto, è sviluppato da CODIVE Verona, Università degli Studi di Padova, AIPO - Associazione Interregionale Produttori Olivicoli - Verona, Edizioni L’Informatore Agrario, Colle d’Oro sul Lago e Azienda Agricole Rizzotti Elena. L’approccio innovativo proposto dal progetto consente di ridurre i costi irrigui, migliorare l’efficienza operativa e tutelare suolo e biodiversità. Un risultato che si traduce in oliveti più forti, capaci di garantire reddito agli agricoltori, qualità dell’olio e continuità delle produzioni tradizionali. Il progetto sarà centro del convegno «Oliveto Smart: studio del contesto climatico e ambientale per l’olivicoltura di precisione», che si svolgerà domenica 23 novembre alle 10 all’Azienda Agricola Colle d’Oro sul Lago a Sona (Vr), via Bragati n. 7. Dopo i saluti istituzionali, il Direttore responsabile de L’Informatore Agrario, Antonio Boschetti, illustrerà «Il progetto Oliveto Smart, conoscenza per la competitività delle imprese». A seguire, il Direttore Aipo, Enzo Gambin, si focalizzerà sul tema «Dai dati climatici alle analisi di suoli e oli: le informazioni alla base dell’olivicoltura di precisione». «Le attività scientifiche del progetto Oliveto Smart a supporto delle scelte agronomiche: sensori da remoto e a terra» sarà l’intervento di Paolo Tarolli, Aurora Ghirardelli e Giulia Zuecco dell’Università di Padova. Gianluca Ferrari, Radar meteo e Co-founder & Chief Data Analysis Officer Hypermeteo, parlerà di «Cosa insegna lo studio dell’andamento climatico degli ultimi 30 anni». Anche l’ulivo, quasi inutile dirlo, ha bisogno di attenzioni, accompagnate da ben altre, ad hoc, determinate da diversi fattori negativi, fra i quali, i cambiamenti climatici, che, oggi, influenzano, spesso, pesantemente, quantità e qualità della produzione. Il convegno, sopra delineato, vuole, appunto, servire a fare conoscere nuove tecniche, atte anche a contenere i costi.
Pierantonio Braggio