Il Summit internazionale sui primi 60 anni della Politica agricola comune. In occasione della Fieragricola di Verona, la Pac guarda al futuro, per garantire cibo di qualità e per pensare all’indipendenza energetica.
Verona, 1 marzo 2022. Sempre più sostenibile, attenta all’ambiente e al benessere animale, perfettibile, ma orientata a tutelare il reddito degli agricoltori, garantire la sicurezza alimentare e la qualità delle produzioni, affrontare le sfide climatiche e accompagnare l’innovazione e la tecnologia. La Politica agricola comune taglia il traguardo dei primi 60 anni di vita e, dalla Gran Guardia di Verona, guarda al 2050, in occasione della 115a edizione di Fieragricola, rassegna internazionale dell’agricoltura con oltre 520 espositori da 11 Paesi, delegazioni da 29 paesi e un’offerta trasversale, dedicata a meccanica agricola, zootecnia, energie rinnovabili, vigneto e frutteto, servizi. Tema del Summit internazionale: «Sessant’anni di Politica agricola comune: quali sfide per la Pac? La vision al 2050». Una giornata di riflessione dedicata alla prima politica di aggregazione dell’Europa unita, in vista della riforma che entrerà in vigore a partire dal prossimo gennaio. Al Summit si sono confrontati istituzioni e big player della meccanica, della zootecnia, delle agro-energie e della chimica. Oltre al messaggio della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, sono intervenuti: Maurizio Danese, presidente di Veronafiere; Federico Sboarina, sindaco di Verona; Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole; Herbert Dorfmann, deputato del Parlamento europeo; Paolo De Castro, deputato del Parlamento europeo; Maciej Golubiewski, capo di gabinetto della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale della Ue; Pekka Pesonen, segretario generale Copa- Cogeca; Luigi Scordamaglia, Ceo Inalca/Filiera Italia; Manuel Scalzotto, presidente della Provincia di Verona; Federico Caner, assessore all’Agricoltura della Regione Veneto. Un importante incontro internazionale, tutto volto al mondo agricolo europeo, per una politica e per un lavoro, sulla terra, coordinati, pur legati alle diverse caratteristiche locali, nell’interesse comune, per, appunto, come si legge in apertura di questo scritto, creare prodotto-cibo di qualità, guardando all’estrema necessità d’oggi, e rispondendo, anzitutto, il più rapidamente possibile, alla fame energetica.
Pierantonio Braggio