Inaugura il 15 ottobre la nuova personale del giovane artista Davide Zambelli, allievo della poliedrica Piera Legnaghi.
Il cromatismo è nel suo Dna. Perché Davide ha tanti colori. Non li esprime direttamente a parole, ma sulla tela dove, guidato da un’artista-nutrice quale è Piera Legnahi, ha imparato a comunicare con il mondo. Ma soprattutto con il suo talento.
Dopo il successo della prima personale, allestita tre anni fa alla Libreria Minotauro, il trentacinquenne Davide Zambelli torna quindi a esporre con una nuova galleria di opere aperta al pubblico, ospitata dal Caffè Veneto di via Ederle, in Borgo Trento. L’inaugurazione sarà il 15 ottobre alle 17.30, in presenza dell’autore e della scultrice scaligera (che certo non ha bisogno di presentazioni), la quale lo ha “allevato” nel mondo dell’arte assecondandone sempre ogni sfumatura espressiva.
Dai suoi sguardi attoniti ai volti, alle pennellate a forma di macchia che compongono i paesaggi, a metà tra una serena ricerca della figura e tensione astrattista, «Davide interpreta la realtà in modo fresco, puro e immediato, quasi da farci dubitare delle nostre stesse capacità comunicative. In lui la creatività è un dono da nutrire – conferma Legnaghi -, il gioco caleidoscopico di riflettere i suoi quadri fa tutto il resto, aggiungendo sempre quel qualcosa in più».
Un talento che gli appartiene fin da bambino, da quando muoveva i primi passi sul foglio di carta, presso il Centro Diurno Don Calabria. «Qui ho conosciuto Davide e ho scoperto il suo mondo di emozioni e sentimenti, da lui trasmesso attraverso un intuitivo accostamento di colori, che nel tempo ne ha sviluppato anche le capacità relazionali. Segno, ancora una volta, che l’Arte cura».