Presentati i risultati del progetto «REsilient LOgistics And Supply chain Design (ReLOAD): progettazione di una supply chain e di una logistica resiliente», realizzato dalla rete Rivelo.
“Verona 12 ottobre 2022. Sedici aziende, due università per oltre 2 milioni e 900.000.-€ di fabbisogno finanziario di cui 1.822.398,12, finanziati dalla Regione del Veneto, sono i numeri di «REsilient LOgistics And supply chain Design (ReLOAD): Progettazione di una supply chain e di una logistica resiliente» il progetto realizzato dalla Rete Innovativa Regionale Rivelo con il contributo regionale. In oltre due anni di attività, Reload ha promosso azioni innovative per la digitalizzazione dell’intera supply chain delle aziende partecipanti al fine di garantirne una maggiore flessibilità, visibilità e trasparenza end to end e una maggiore efficienza che può essere coerente con obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Un percorso che può garantire l’accesso ad una grande mole di dati, generati dai processi di digitalizzazione, ciò può portare ad alimentare investimenti innovativi in intelligenza artificiale, in robotica e automazione dei processi. Senza tralasciare l’enorme aiuto che deriverà dalla possibilità di accelerare gli adattamenti della catena logistica rispetto ad eventi avversi e, di conseguenza, gestire al meglio la volatilità della domanda e gli shortage di fornitura, così d a mantenere un servizio resiliente a costi sostenibili. La capacità di estrarre delle informazioni accurate, precise, veloci e di valore dai volumi imponenti di dati disponibili (cosiddetti big data) garantirà un supporto per determinare decisioni strategiche e operative per le supply chain. "Il nostro è un territorio con una posizione geografica invidiabile. una condizione su cui non ci siamo adagiati ma attorno a cui abbiamo costruito infrastrutture eccellenti che hanno permesso alla logistica di diventare uno dei fattori chiave di sviluppo della provincia e della regione. Il Veneto tutto ha infatti un sistema integrato che va dalla rete autostradale al porto e agli interporti con Verona e Padova di grande interessante e Rovigo in via di sviluppo. – ha spiegato Giorgio Adami, presidente della Rete Innovativa Regionale Rivelo - Sono convinto, inoltre, che grande valore aggiunto venga dal poter contare su figure professionali specializzate che escono dall'ITS LAST una felice intuizione che si conferma ogni anno ai primi posti delle classifiche nazionali, o che si formano al Logimaster dell'Università di Verona. Grazie poi a Speedhub il Digital Innovation Hub di Confindustria Verona abbiamo a disposizione competenze nuove sul fronte della digitalizzazione e delle nuove tecnologie. Un ecosistema logistico di cui la RIR Rivelo è il naturale completamento, riuscendo a mettere in relazione tutti gli attori della logistica al servizio dei progetti innovativi che sono di spinta per tutti." "Le Reti Innovative Regionali sono stata una nostra intuizione per ridurre il gap tra mondo industriale e mondo della ricerca. – ha illustrato Roberto Marcato, Assessore allo Sviluppo Economico ed Energia della Regione del Veneto - La nostra è una Regione con un tessuto economico resiliente lo dimostra il fatto che abbiamo il PIL con il più alto tasso di crescita fra tutte le regioni italiane e il tasso di occupazione più alto del Paese. Una resilienza che va supportata e affiancata e in questo le RIR rappresentano un modo per valorizzare il nostro grande patrimonio aziendale grazie e alle molte risorse che la Regione con convinzione mette a disposizione attraverso questi strumenti.Inoltre sono convinto che con le reti si possa creare un ecosistema dell’innovazione in Veneto che potrebbe essere una risposta anche per far rientrare le imprese che negli anni si sono insediate in altri luoghi, per attrarne di nuove che investano nel nostro territorio e per dare una risposta alla voglia di crescita dei nostri giovani che giustamente fanno esperienze all’estero, ma che dobbiamo essere in grado di far rientrare". Tre le linee strategiche trasversali su cui si è sviluppato il progetto: Material handlign & warehousing. La movimentazione delle merci, dei semilavorati e l’approvvigionamento delle linee di produzione e dei magazzini sono processi e attività centrali e non gestibili a distanza in mancanza di infrastrutture a forte automazione; Transportation management. Una migliore integrazione e sincronizzazione del processo di spedizione e trasporti con i processi a monte al fine di ridurre le inefficienze, migliorare la saturazione dei mezzi ed evitare attese indesiderate; Supply chain visibility & traceability. Analizzare accuratamente i criteri di distribuzione dei prodotti e le attività operative di magazzino e di trasporto per adeguarle ad una maggiore frequenza, minori volumi e maggiore capillarità rispetto ai modelli tradizionali. Un re-design della distribuzione “ultimo miglio” orientata verso soluzioni innovative, più sostenibili e capillari. Le tre linee di ricerca sono state connesse e collegate tra loro con il contributo delle Università coinvolte con l’obiettivo di individuare e costruire dei modelli di business di supply chain agili, adattivi, resilienti e orientati al mercato comprendendo anche i profili di rischio operativo e finanziario dei nuovi modelli e strutture di business. "Il valore scientifico del progetto Reload consiste nell'aver determinato le strategie, gli investimenti e le misurazioni di performance che le imprese devono adottare. La nuova normalità, dove operano le supply chain aziendali e le attività logistiche, si connota di volatilità, incertezza e complessità e necessità lo sviluppo di specifiche capacità e competenze nell' essere resilienti, reattivi e flessibili, ciò garantisce un possibile vantaggio competitivo. Il Progetto Reload ha supportato le imprese in tale percorso di investimento e cambiamento", ha commentato il prof. Ivan Russo, ordinario di economia e gestione delle imprese e coordinatore del Team di ricerca dell'Università di Verona. “Abbiamo presentato la piattaforma ergonomica digitale chiamata WEM (worker ergonomics management) realizzata presso il laboratorio Ergo-lab del Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali (Vicenza) dal gruppo dì ricerca dell’Università dì Padova – ha aggiunto Daria Battini, professore di Impianti Industriali e Logistica industriale dell’Università di Padova - Uno strumento realizzato grazie al progetto RELOAD e utile non solo per misurare il livello ergonomico delle mansioni logistiche e produttive ma anche per fare training agli operatori appena assunti. I docenti hanno poi presentato i risultati della raccolta dati condotta dalle due università nell’ambito del progetto RELOAD che ha mostrato come tutte le aziende coinvolte nel progetto abbiano investito molto nel 2020 ma ancor più nel 2021 per aumentare la resilienza dell’azienda in seguito alla disruption COVID mediante introduzione dì nuovi strumenti digitali per la tracciabilità delle attività produttive interne, tecnologie e software per la pianificazione e il controllo dei trasporti, del carico scarico merci e distribuzione delle stesse ai clienti. Investimenti che hanno ricevuto un supporto tangibile dal progetto RELOAD”. Inoltre le aziende Acciaierie di Verona, Adami Autotrasporti, Bonferraro, Coca-Cola HBC Italia, Number 1 Logistics Group e Tecres hanno raccontato la propria esperienza all’interno del progetto. “Il progetto ReLOAD è stata la dimostrazione di come aziende ed Università con il supporto degli enti possano investire su crescita e sviluppo attraverso il raggiungimento di obiettivi comuni. – ha illustrato Marcello Leali, amministratore delegato Acciaierie di Verona. - In Acciaierie di Verona abbiamo deciso di investire sulla digitalizzazione dei processi e la dematerializzazione delle operazioni a vantaggio non solo dell’ambiente di lavoro, ma dell’intero ambito cittadino in cui è inserito lo stabilimento produttivo. Nel nostro caso specifico, questo progetto di Logistica 4.0 contribuirà in maniera sostanziale ad un miglioramento dell’impatto sulla viabilità cittadina, nonché ad una riduzione dei gas climalteranti che i mezzi immettono in atmosfera durante la loro permanenza. Ritengo infatti che una maggiore sostenibilit à passi anche dal ripensamento di procedure e processi, ed in questo senso il progetto ReLOAD è stata un’occasione importante per sviluppare competenze e dar luogo a sviluppi sinergici in ambito tecnologico e digitale”. "Reload si è rivelata una fucina di innovazione per la nostra azienda. L'incontro delle nostre idee innovative con le competenze dell'università di Verona ed il costante supporto di Confindustria, ci hanno permesso di concretizzare un'importante avanzamento tecnologico, applicando l'Intelligenza Artificiale ai nostri obbiettivi di digitalizzazione delle competenze, all'efficientamento della nostra organizzazione dei trasporti e alla riduzione delle emissioni di CO2 per fornire servizi sempre più competitivi, sostenibili e green", ha dichiarato Stefano Bonomi, Responsabile IT Adami Autotrasporti S.p.A. Manuel Biella, Supply Chain Director Coca-Cola HBC Italia, ha spiegato “Nell’ambito del progetto ReLOAD, Coca-Cola HBC Italia si è concentrata sulla riduzione delle emissioni di CO2 - così da contribuire all’obiettivo zero emissioni nette lungo tutta la filiera entro il 2040, come da impegni internazionali dell’azienda - e sul contrasto alla riduzione di capacità di trasporto, ormai una vera e propria emergenza in Italia. Abbiamo dunque lavorato a un algoritmo che, grazie all’Intelligenza Artificiale, è in grado di sviluppare una previsione di trasporto. Questo permette una programmazione della flotta più efficiente, la massimizzazione della capacità di trasporto e la riduzione dei km a vuoto, con conseguente riduzione della CO2 dispersa nell’ambiente. Riteniamo che la partecipazione a un progetto regionale coordinato dal Consorzio RIVELO abbia promosso e arricchito il networking tra le aziende di uno stesso territorio, rendendole parte di un progetto comune. Siamo dunque orgogliosi di poter dimostrare ancora una volta quanto la nostra realtà sia fortemente radicata nel sistema economico veneto.” Carlo Bissoli, Engineering Manager Bonferraro S.p.A., ha raccontato “La partecipazione di Bonferraro spa alla rete Rivelo e lo sviluppo del progetto Reload ha permesso, oltre all’implementazione di un controllo evoluto delle attività di logistica all’interno dello stabilimento (un sito piuttosto complesso con oltre 600 dipendenti appartenente al gruppo Smeg), anche lo sviluppo di un proficuo confronto e condivisione di esperienze con un gruppo dinamico di aziende, tutte accomunate da interessi comuni orientati in questo caso all’evoluzione spinta della funzione logistica dei loro siti produttivi. Per Bonferraro il progetto ha significato implementare la completa tracciabilità delle presenze nello stabilimento attraverso pre sidi hardware e software su tutti i varchi di accesso aziendali in ingresso e uscita e la supervisione delle varie attività da parte di un sistema centralizzato: in particolare, il controllo puntuale degli ingressi e delle uscite dei fornitori permette di gestire e controllare la qualità delle varie operazioni da effettuare in sequenza fino al loro completamento, controllo e chiusura per via informatica. Lo sviluppo del progetto ReLoad, grazie al costante supporto di Confindustria e il proficuo affiancamento dell’Università di Verona, rappresenta per Bonferraro un sicuro passo in avanti verso una maggiore organizzazione e sicurezza sul lavoro, garantendo una tutela delle persone e dell’azienda, degli appaltatori, dei fornitori e dei vettori operanti nel sito, oltre a migliorare l’immagine dell’azienda stessa verso l’esterno”. Anna Zoni, Engineering Manager, number 1 Logistics Group S.p.A. ha aggiunto "Mai come oggi il percorso intrapreso con la rete di imprese Rivelo più di 2 anni fa risulta attuale e innovativo. In un contesto di risorse della logistica scarse le nuove tecnologie applicate alla distribuzione di ultimo miglio a servizio di efficienza, riduzione dei consumi e di impatto ambientale rappresentano un grande valore sia per le imprese che per il territorio". Diego Viviani, Supply chain manager, Tecres ha concluso “Il controllo trasparente dei processi di produzione, permette una verifica puntuale dello stato di avanzamento degli ordini e del livello delle giacenze dei materiali critici, favorendo la risposta e la resilienza della supply chain.” La giornata si è conclusa con una visita allo stabilimento Coca Cola HBC di Nogara, che, inaugurato nel 1975, è il più grande d’Italia ed il primo in Europa per capacità produttiva, ricopre una superficie totale di 146.000 mq e, con oltre 700 milioni di litri di soft drink prodotti all’anno, 10 linee produttive e 25 diversi formati prodotti, è il fiore all’occhiello di tutto il sistema Coca-Cola a livello nazionale ed internazionale”. Quanto sopra è l’interessante comunicato, pervenutoci da Confindustria Verona. Un comunicato, che contiene ogni indicazione necessaria, per capire il «REsilient LOgistics And supply chain Design (ReLOAD), nel campo dell’importante e, ormai, essenziale tema “logistica”, nei suoi vari aspetti, tema che, con il trascorrere del tempo, richiede sempre più attenzione al suo aggiornamento, collegato, fortemente al progredire e all’evoluzione, innovativi e tecnologici, dell’impresa. Tutto, con attenzione a spesa e al rispetto dell’ambiente.
Pierantonio Braggio