Cantina Valpolicella Negrar, Verona, compie felicemente ‘90 anni. Celebra il grande evento e la lunga storia Riserva di Amarone Valpolicella Classico Docg Domìni Veneti 2015. Storia e un grande rosso confermano che ‘un certo modo di cooperare’ produce, qu
E' con la Riserva di Amarone della Valpolicella Classico Docg – denominazione di origine controllata e garantita – Domìni Veneti 2015, «annata delle annate», che Cantina Valpolicella Negrar festeggia i suoi 90 anni dalla fondazione, avvenuta nel 1933. “Era d'obbligo coronare questo nostro importante traguardo, con un grande Amarone, vino a cui la storia ci lega indissolubilmente”, conferma il giovane neopresidente, Giampaolo Brunelli, che, dallo scorso novembre, guida la Cantina, assieme ad Alessia Ceschi, prima donna a ricoprire la carica di vicepresidente, nella storia della Cooperativa vitivinicola negrarese. Se l’«invenzione» dell’Amarone è patrimonio di un intero, fecondo territorio, spetta a Cantina Valpolicella Negrar l’aver etichettato e commercializzato, negli anni Trenta del 1900, ad hoc la prima bottiglia di Amarone, con la dicitura ad hoc «Amarone della Valpolicella Extra». L’unico esemplare esistente di tale bottiglia è conservato nel caveau della Cantina, quale prezioso testimone di un primato, assegnato dalla storia e che l’azienda concepisce come simbolo e bene, dedicato a tutta la Valpolicella. La preziosa bottiglia della Riserva di Amarone ‘90°’, dal sapore corposo e morbidamente elegante, con un profumo che ricorda il frutto passito, è avvolta in un estratto dello Statuto costitutivo della coop vitivinicola, redatto il 23 agosto del 1933, per mano dei 7 padri fondatori, i gentiluomini veronesi Gaetano Dall’Ora, Carlo Vecchi, Giovanni Battista Rizzardi, Marco Marchi, Pier Alvise Serego Alighieri, Silvio Graziani e Attilio Simonini, quest'ultimo, al tempo, proprietario di villa Novare ad Arbizzano di Negrar, prima sede sociale della Cantina, poi trasferitasi a San Vito e, quindi, nell'attuale sede, a Negrar di Valpolicella. Nel tempo, la Cantina ha acquisito sempre più prestigio e credibilità, sul piano nazionale e internazionale, crescendo in modo sostenibile, nella capacità produttiva e nella proposta qualitativa, ottenendo la fiducia e la stima più di 244 soci conferitori delle uve, attuali. Grazie a questo legame di reciprocità, di passione e di esperienza, la Cantina può contare su 878 ettari di vigneti, di cui circa il 30%, condotto a regime biologico, distribuiti, in gran parte, nella zona Classica, cioè, nel territorio della Valpolicella storica, posti a diverse altitudini e caratterizzati da una grande varietà di suoli, tra le valli di Negrar, Marano, Fumane e Sant’Ambrogio di Valpolicella. Depositaria, quindi, di una tradizione secolare, nella tecnica di studiato appassimento, Cantina Valpolicella Negrar è candidata a diventare Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco, proprietaria essendo, tra l’altro, di uno dei più grandi fruttai d’Italia, che ogni anno ospitano più di 30mila quintali di uve, vendemmiate e selezionate, rigorosamente a mano. Su un totale di oltre 9.000.000 di bottiglie prodotte, con vini del territorio e di altre Doc veronesi, 1.500.000 sono di Amarone. “Oggi la Cantina rappresenta un modello di riferimento, sia nel comparto cooperativistico, che in quello delle aziende vinicole private, per la riconosciuta qualità dei prodotti e per il livello di sviluppo raggiunto, che la pone all'avanguardia”, chiosa Daniele Accordini, direttore generale e capo enologo della Cantina. Circa l’annata 2015, sopra citata, va evidenziato che la stessa è stata molto equilibrata, anche se, con un periodo estivo abbastanza siccitoso, durante il quale la vite ha potuto, tuttavia, contare sulla scorta d’acqua del piovoso 2014. Grazie alle calde e prolungate temperature estive, la vite ha sviluppato notevolmente la fotosintesi, per cui c’è stata maggiore concentrazione di zuccheri e di coloranti. L’annata 2015 è all’insegna, dunque, di grande equilibrio e longevità, con tannini molto morbidi e dolci. La Cantina è visitabile su prenotazione: cantinanegrar.com. Un’istituzione, dal grande contenuto economico e sociale, per la Valpolicella, ma, anche, per Verona, le quali, inoltre, attraverso i due fattori importantissimi, appena citati, vedono creato, crearsi e custodirsi uno straordinario paesaggio, che, con storia – la Valpolicella, sino al 1798, era parte, con Verona, della Repubblica di Venezia, per cui: ‘Domìni Veneti’ – vite e vino straordinariamente valorizza, con massima attenzione al concetto di sostenibilità, il territorio,
Pierantonio Braggio
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