Amphora Revolution, Verona, con GRASPO - Gruppo di Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e Preservazione dell'Originalità viticola¬ - si veste di biodiversi viticola.
Alle Gallerie Mercatali di Verona Fiere, venerdì 7 giugno, ha debuttato “Amphora Revolution” un nuovo progetto, creato da Merano Wine Festival e da Vinitaly per la valorizzazione dei vini affinati in anfora e di quelli, ottenuti da vitigni rari italiani presentati da GRASPO. Sono 10 le aziende custodi, selezionate, tra le 100 dell’ultimo libro, di GRASPO, presenti ad Anphora Revolution, aperta al pubblico, dalle ore 14 di venerdì 8 prossimo.
Un’occasione unica, per conoscere vitigni ed incontrare vini e produttori, custodi di storie enologiche uniche, come quelle di Stefano Turbil de la La Chimera, con un Avanà, declinato nel metodo classico spumante, di Gianni Boggian de La Rabiosa, con la Vernazola, in anfora, di Lorenzo Bulfon, con Sciaglin, Forgiarin, Piculit Neri e Cordenossa, di Ilaria Nidini e Nicola Campagnola di Tenuta Santa Maria Valverde,con Denela e Dindarella, di Giovanni Leopoldo Mancassola de In Sordina, con Leonicena e Cenerente, di Vittorio Giulini della Tenuta la Marchesa e Tenuta Pietra Porzia, con Uvalino, Pelaverga e Lecinaro, di Ivan Giuliani di Terenzuola con La Merla, di Antonio Brandellero di Sacramundi, con la Saccola, e di Edoardo Ventimiglia di Sassotondo, con il Nocchianello Nero.
Un’occasione, dunque, rara e particolare, per degustare anche i vini impossibili di GRASPO, realizzati nell’ambito del progetto Verona, scrigno di Biodiversità viticola, sostenuto dalla Camera di Commercio di Verona, come Brepona, Liseiret, Hoertroete, Ottavia, Pontedara, Saccola Bianca, Ua che Liga, Bigolona, Denela, Forselina, Invernenga, Marcobona, Quaiara e Simesara. Un costruttivo momento di confronto, si è tenuto, nel quadro di “Amphora”, sulla salvaguardia e sulla valorizzazione del patrimonio ampelografico italiano, con il coinvolgimento di ricercatori e di comunicatori, dal titolo “Grape Tracker”, ‘vitigni del passato, per i vini del futuro”. I relativi temi trattati: Attilio Scienza - Università di Milano: Vitigni rari, nativi, originali: tutti i nuovi significati del concetto di autoctono;
Andrea Lonardi- MW: Vitigni storici per vini contemporanei; Manna Crespan - CREA: I pedegree dei vitigni, per un nuovo racconto del vino italiano; Gianluca Telloli - Proposta vini: Promuovere e vendere i vini dei vitigni rari; Aldo Lorenzoni - GRASPO: 100 custodi per 100 vitigni, la biodiversità viticola in Italia; Luigino Bertolazzi- GRASPO: Verona scrigno di biodiversità viticola con le degustazioni impossibili di alcuni vitigni rari di GRASPO. Quindi: MasterClass: 10 Custodi per 10 vitigni rari. Rileva GRASPO: Risulta ormai chiaro come il cambiamento climatico, in atto, stia fortemente condizionando le scelte tecniche, in vigna, e stilistiche, in cantina, dei produttori, per mitigare gli effetti di temperature, sempre più alte, e la carenza, sempre più impattante della risorsa acqua. Una rivoluzione è in atto anche nel cambiamento dei gusti dei consumatori. Non si tratta, quindi, solo di uno spostamento ormai certificato, dal vino rosso al vino bianco, ma, da vini importanti e strutturati, verso vini più immediati, freschi ed eleganti. Si cercano e si scelgono vini non troppo alcolici, non troppo concentrati, con acidità più curiose ed originali e pH più bassi, vini immediati e sinceri, con meno condizionamenti enologici. Siamo ad un cambiamento di stile epocale, che vede spostare la viticoltura verso areali più freschi, scalando sensibilmente altitudini e pendenze, con l’evidente rischio, che questo possa comprometta in maniera definitiva equilibri ambientali ed identità paesaggistiche di grande suggestione. Giustificata domanda: non conviene, forse, utilizzare invece quei vitigni originali di ogni territorio,che in passato hanno manifestato caratteri di resilienza ai climi caldi? Vitigni dal passato appunto, ma per i vini del futuro”. Conviene riflettere, su tali temi, appunto, anche, perché, oltre agli improvvisi cambiamenti climatici, incidono evoluzione dei tempi e gusti. Tutto, ovviamente, senza dimenticare il grande concetto di biodiversità e di rispetto degli stessi terreni. Interessante, saggio e validissimo il compito di GRASPO, di ricerca di vigneti antichi e della loro affascinante storia. Come quella, che l’evento in atto, Amphora Revolution, vuole, molto giustamente, vuole farci conoscere, accompagnata da degustazioni, anche di vini dell’antica Georgia, che il suo vino custodiva in anfore…
Pierantonio Braggio