Crisi dei cereali. Speculazioni, clima e geopolitica fanno il prezzo. A Orti di Bonavigo, appello alle istituzioni e strumenti in aiuto agli agricoltori.
Crisi dei cereali. Speculazioni, clima e geopolitica fanno il prezzo. A Orti di Bonavigo, appello alle istituzioni e strumenti in aiuto agli agricoltori.
L’andamento del mercato dei cereali è stato al centro del tradizionale convegno organizzato da Coldiretti in collaborazione con Consorzi Agrari d’Italia nell’ambito dell’Antica Festa della Madonna di San Tomaso a Orti di Bonavigo che si è tenuto nella serata di ieri, 5 settembre.
Per conto di Coldiretti hanno parlato Davide Manfrin, responsabile dell’Area tecnica della federazione veronese, e Manuel Benincà di Coldiretti Veneto, mentre per Cai sono intervenuti il capo area Marco Pavani e Carlo Citroni, responsabile trading cereali.
Il sindaco Ermanno Gobbi e il presidente della Coldiretti locale Stefano Mirandola hanno dato il via ai lavori. Nella sua relazione, Manfrin ha fatto un approfondimento sulle semplificazioni Pac 2023 – 2027 approvate dal Piano strategico nazionale. “L’orientamento verso un’agricoltura più sostenibile – ha detto – non viene assolutamente disatteso, ma sono stati introdotti degli alleggerimenti a carico degli agricoltori come quello che prevede la diversificazione delle colture in alternativa alla rotazione (BCAA7), obbligatoria nella prima versione della Pac e l’eliminazione dell’obbligo del 4% di superficie improduttiva (set aside), modificando anche le precedenti direttive sulla deroga BCAA8 prevista per il 2024”. Benincà ha spiegato alla folta platea le nuove opportunità previste dalle misure agroambientali di prossima apertura. “Per poter accedere ai fondi, agli agricoltori vengono richieste azioni del tutto accessibili e utili per l’ambiente – le sue parole – come la riduzione del 20 -30% dell’azoto nei fertilizzanti, le cover crops per la salvaguardia dei terreni e la gestione mirata dell’acqua”.I tecnici di Consorzi Agrari d’Italia hanno fatto un excursus sulle numerose attività della compagine che comprende anche il Consorzio Agrario del Nordest sottolineando l’importanza dell’innovazione in agricoltura sia per aumentare le performance in campo, sia per allinearsi all’orientamento condiviso di una agricoltura più sostenibile. Citroni ha posto il focus sul vero tema della serata, il mercato dei cereali che sta ora vivendo una fase di down creando non pochi malumori tra i produttori. “I cereali – ha detto – vengono purtroppo considerati solamente delle merci che vengono gestite da un mercato internazionale e il cui prezzo si forma altrove rispetto ai territori di produzione. Al giorno d’oggi è il mercato finanziario a guidare le sorti di quelli che vengono considerati vere e proprie commodities e non vero e proprio cibo. Inoltre i fattori climatici e geopolitici contribuiscono ad aumentarne la volatilità dei prezzi”. Basti pensare che durante la pandemia, essendosi diffuso il timore di una possibile scarsità di materie prime, i prezzi si erano notevolmente alzati (dal 2020 al 2022 per il grano tenero è stato raggiunto un +150%), salvo poi crollare a emergenza rientrata. Oggi per esempio i prezzi rilevati per il mais segnano un -26% e per il grano tenero un – 31% rispetto ai costi di produzione. “Per mettere al riparo i produttori dall’imprevedibilità del mercato – ha concluso – da anni Cai propone lo strumento del contratto di produzione con la doppia opzione del prezzo fisso del prezzo minimo garantito”. Il presidente provinciale Alex Vantini ha concluso i lavori spaziando su diversi temi: “le speculazioni come quelle che avvengono per i cereali – ha detto - fanno male al mondo agricolo e le Borse merci non sono più uno strumento valido per contenerle. Il mondo agricolo ha bisogno di risposte immediate, come nel caso della fauna selvatica. La Regione deve muoversi perché quella che oramai è una vera e propria piaga sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza di molte aziende. Un altro tema estremamente urgente è quello di Agricat, un grande flop del Governo che ora ci deve dare subito delle risposte”. Parole rivolte all’europarlamentare Flavio Tosi e al consigliere regionale Alberto Bozza che hanno partecipato all’incontro. Seminativi. Le previsioni in Europa
Gli esperti dei gruppi di lavoro del Copa e della Cogeca prevedono un anno molto negativo per i cereali nell’Ue nel 2024, un anno sostanzialmente stabile per i semi oleosi mentre per le colture proteiche i risultati dovrebbero essere migliori. La produzione cerealicola dell’Unione a 27 dovrebbe raggiungere i 257,3 milioni di tonnellate, registrando un calo del -4,7% rispetto al il raccolto nel 2023 mentre si prevede che la produzione di semi oleosi diminuirà dell’1,0% con 31,9 milioni di tonnellate, e le colture proteiche registreranno invece un aumento del 13% con 3,9 milioni di tonnellate. Interessante notare un netto calo della produzione di grano (-6,3%) e orzo (-9%) mentre resta stabile il mais (-0,5%) e lievemente in aumento l’avena (+21,2%). Questa previsione potrebbe benissimo peggiorare nelle prossime settimane mesi, a causa dei complicati eventi meteorologici”.