Sospesi e multati quelli dello Zoo di 105 Il leader Mazzoli: «La volgarità è altrove»
«Ci hanno sospeso e multato perché diciamo le parolacce? Sono dieci anni che le diciamo, quasi 11 e il Garante delle Telecomunicazioni se ne accorge adesso?». Così Marco Mazzoli, padrone di casa dello Zoo di 105, sul suo blog, commenta la decisione del Garante delle Telecomunicazioni che ha sospeso e multato salatamente il programma radiofonico più sballato d'Italia. Risultato: «Lo zoo di 105» non è in onda da mercoledì e i fan sul web sono in rivolta.
«COS'E' LA VOLGARITA'?» - «Veniamo chiusi e multati perché usiamo un linguaggio comune in una fascia "non protetta" - scrive Mazzoli -su una radio nazionale? Sì, perché la legge Italiana dice che per le radio, la "fascia protetta" inizia alle ore 16:00! Che strano, eppure ci hanno consegnato una bella multa di parecchie migliaia di euro». Poi rincara: «Credo che la volgarità vada oltre alla parolaccia, la volgarità è infierire sul cadavere di una ragazzina di 15 anni... buttare le telecamere in faccia ad amici e parenti e cercare lo scoop per fare audience».
LA DIREZIONE - Minimizza invece Angelo De Robertis, direttore della radio (gruppo Finelco): «È vero che l’Agcom ha contestato la volgarità di alcune trasmissioni ma sono risalenti al giugno del 2009 e che no e poi no, lo Zoo non è stato censurato e non è in onda semplicemente per una decisione autonoma della rete come già avvenuto tante altre volte. Ritornerà regolarmente lunedì, sempre dalle 14 alle 16».
IL PRECEDENTE - «Lo Zoo di 105»era già stato sospeso nel gennaio 2009 dopo le proteste degli ambientalisti per aver chiesto agli ascoltatori alcuni suggerimenti sul come torturare gli animali. In quel caso l'emittente sospese il programma e Mazzoli con i suoi colleghi (Fabio Alisei, Wender, Pippo Palmieri e Paolo Noise) si scusarono pubblicamente pagando di tasca propria degli spazi pubblicitari su YouTube.