Colpita in metrò, coma irreversibile I medici: «Maricica è in fin di vita»
[Esplora il significato del termine: Si teme non potrà sopravvivere all’aggravarsi delle sue condizioni Maricica Hahaianu, l’infermiera romena 32enne colpita al volto nella metro Anagnina di Roma da Alessio Burtone, il 20enne romano ora agli arresti domiciliari. Le condizioni della donna erano peggiorate nel pomeriggio di giovedì. In serata era in coma irreversibile. Drammatiche le parole dei medici: «E’ in fin di vita, difficilmente potrà superare le 24 ore». Dal Policlinico Casilino il bollettino medico è sconfortante: «La risonanza magnetica di controllo ha evidenziato un incremento dell’edema cerebrale ed una estesa lesione del tronco encefalico, evoluti in modo drammatico rispetto ai precedenti controlli». La vita della donna è ora appesa a un filo. IL PRECEDENTE - A carico di Alessio Burtone, il 20enne ai domiciliari per l’aggressione all’Anagnina, risulta una precedente denuncia di polizia per lesioni, denuncia che - spiegano i carabinieri della compagnia Casilina che stanno seguendo le indagini - è stata fornita come elemento utile agli inquirenti ed è ora al vaglio del pm Antonio Calaresu per proporre un eventuale ricorso contro gli arresti domiciliari e un aggravamento della misura cautelare attuale. Secondo la denuncia, il giovane si era reso protagonista di un episodio simile a quello di venerdì scorso: a bordo del suo scooter sfiorò un ragazzo che passava sulle strisce portando a passeggio il cane; di fronte al risentimento del ragazzo, il 20enne scese dal motorino e sferrò un pugno al passante. «Stiamo fornendo all’autorità giudiziaria - spiegano i carabinieri - tutti gli elementi utili per chiarire sia la personalità del ragazzo che per chiarire l’espisodio in sé». Tra questi elementi utili anche la precedente denuncia, anche se «il ragazzo continua a dire che non si aspettava di causare un danno così grave, di essere stato provocato e a ripetere ] Si teme non potrà sopravvivere all'aggravarsi delle sue condizioni Maricica Hahaianu, l’infermiera romena 32enne colpita al volto nella metro Anagnina di Roma da Alessio Burtone, il 20enne romano ora agli arresti domiciliari. Le condizioni della donna erano peggiorate nel pomeriggio di giovedì. In serata era in coma irreversibile. Drammatiche le parole dei medici: «E' in fin di vita, difficilmente potrà superare le 24 ore».
Dal Policlinico Casilino il bollettino medico è sconfortante: «La risonanza magnetica di controllo ha evidenziato un incremento dell’edema cerebrale ed una estesa lesione del tronco encefalico, evoluti in modo drammatico rispetto ai precedenti controlli». La vita della donna è ora appesa a un filo.
IL PRECEDENTE - A carico di Alessio Burtone, il 20enne ai domiciliari per l’aggressione all’Anagnina, risulta una precedente denuncia di polizia per lesioni, denuncia che - spiegano i carabinieri della compagnia Casilina che stanno seguendo le indagini - è stata fornita come elemento utile agli inquirenti ed è ora al vaglio del pm Antonio Calaresu per proporre un eventuale ricorso contro gli arresti domiciliari e un aggravamento della misura cautelare attuale. Secondo la denuncia, il giovane si era reso protagonista di un episodio simile a quello di venerdì scorso: a bordo del suo scooter sfiorò un ragazzo che passava sulle strisce portando a passeggio il cane; di fronte al risentimento del ragazzo, il 20enne scese dal motorino e sferrò un pugno al passante. «Stiamo fornendo all’autorità giudiziaria - spiegano i carabinieri - tutti gli elementi utili per chiarire sia la personalità del ragazzo che per chiarire l’espisodio in sé». Tra questi elementi utili anche la precedente denuncia, anche se «il ragazzo continua a dire che non si aspettava di causare un danno così grave, di essere stato provocato e a ripetere "non sono una persona violenta"».
Lite alla biglietteria, in coma per un pugno
Lite alla biglietteria, in coma per un pugno Lite alla biglietteria, in coma per un pugno Lite alla biglietteria, in coma per un pugno Lite alla biglietteria, in coma per un pugno Lite alla biglietteria, in coma per un pugno Lite alla biglietteria, in coma per un pugno Lite alla biglietteria, in coma per un pugno
UN PUGNO COME UN BOXER - «Troppo facile, troppo comodo chiedere scusa adesso di queste scuse possiamo solo prenderne atto». Così ha detto l’avvocato Alessandro Di Giovanni, rispetto alla lettera inviata da Alessio Burtone a Maricica Hahaianu. Il penalista ha sottolineato che «al momento al marito della donna non è giunta alcuna lettera di scuse». L’avvocato Di Giovanni ha continuato: «Guardando il video appare chiaro che il giovane sferri un colpo mancino al volto, con una tecnica quasi da boxeur. La donna, colpita al mento, ha perso subito i sensi ed è crollata a terra a corpo morto».
TESTIMONIANZE - I militari stanno continuando a raccogliere le testimonianze: «In linea di massima a parte alcuni dettagli, tutti confermano la ricostruzione iniziale, una lite finita con il pugno. Le testimonianze dirette per ora non confermano aggressioni fisiche della donna verso il ragazzo. Continuiamo a sentire testimoni per chiarire l’episodio».