Ciliegia delle colline veronesi, finita la campagna di raccolta. Stagione difficile, con cali fino al 40%, ma la strada è quella giusta
“Si è ufficialmente conclusa la stagione della Ciliegia delle Colline Veronesi 2025, caratterizzata da un calo produttivo, stimato tra il 30 e il 40 percento, in termini di quantità perché le basse temperature primaverili hanno influito negativamente, sull'allegagione delle drupacee, e in particolare delle ciliegie. “Nonostante questa sfida iniziale – segnala Giorgio Girardi, responsabile area economica di Coldiretti Verona - i produttori possono dirsi soddisfatti, grazie a un mercato che ha mantenuto prezzi abbastanza remunerativi”. "Stiamo notando – continua Girardi - una crescente identificazione del prodotto che riconosciuto per la bontà da sempre nota della ciliegia veronese. Ora le viene abbinata un’immagine facilmente riconoscibile, il che agevola i consumatori nella scelta di un marchio che è garanzia di gusto e di qualità". Alessio Costa, titolare di LC Fruit, l'unico magazzino nella nostra provincia e centro di lavorazione della ciliegia, specializzato nelle forniture alla Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) e unica società commerciale aderente al gruppo Ciliegia delle Colline Veronesi, nato in casa Coldiretti, commenta: "Grazie alle nostre tecnologie riusciamo a valorizzare al meglio la Ciliegia delle Colline Veronesi, assecondando le rigorose richieste della Gdo in termini di qualità, colore, calibro e packaging. Questo offre ai produttori la possibilità di vedere il proprio prodotto sugli scaffali dei supermercati, con il pieno riconoscimento del suo valore, anche commerciale". Costa sottolinea, inoltre, il supporto fornito agli agricoltori: "Grazie ai nostri macchinari gli agricoltori possono concentrarsi principalmente sulla fase di raccolta, delegando tutte le altre operazioni, dalla cernita in poi, ai nostri magazzini. Disponiamo infatti di strumentazioni all'avanguardia che ci consentono, per esempio, di portare le ciliegie appena raccolte a temperature ottimali, per prolungarne la conservazione. La calibratrice, inoltre, seleziona le ciliegie per diametro e colore, ma non solo: le macchine individuano anche i difetti, sia esterni che interni, come quelli causati dalla Drosophila Suzukii. Questo ci permette di garantire uno standard qualitativo molto elevato, fondamentale per i canali della GDO, che a loro volta premiano i coltivatori in termini di quantità di prodotto richiesto". Anche Davide Danese, presidente del Mercato Cerasicolo di Montecchia di Crosara e dell’associazione Ciliegia delle Colline Veronesi, conferma la visione di valorizzazione del prodotto locale: "Il nostro mercato vanta cinquant'anni di storia e, con i suoi 380 soci conferitori, gestisce le ciliegie provenienti da tutta la Val d’Alpone. Abbiamo sposato con convinzione l'idea del marchio territoriale e dell'Igp (Indicazione Geografica Protetta), certi che ciò darà una maggiore identità a un prodotto già molto conosciuto, con l'intenzione di promuoverlo sempre di più”. La campagna 2025, pur con le sue sfide climatiche, ha quindi riaffermato la resilienza e la capacità del settore cerasicolo veronese di garantire qualità e valore, puntando sempre più sulla riconoscibilità e sulla valorizzazione del prodotto locale che ora devono trovare il suggello del riconoscimento dell’Igp. Per poter fregiare le produzioni con il marchio 'Ciliegia delle Colline Veronesi' gli agricoltori devono certificare l'origine e rispettare precise norme di commercializzazione, come il calibro dei 'duroni': 26+, per i cofanetti da 2kg, e 24+ per i cestini. Le varietà precoci, invece, sono escluse. Coldiretti sta lavorando, da ben cinque anni per ottenere la certificazione Igp e garantire il giusto riconoscimento della ciliegia veronese sui mercati nazionali e internazionali. “Un ulteriore passo avanti nella tutela e valorizzazione della Ciliegia delle Colline Veronesi – conclude Girardi - è rappresentato dal progetto regionale DiFruit, di cui Coldiretti Verona è capofila, che si focalizza sullo sviluppo di tecniche innovative per migliorare la difesa fitosanitaria e la gestione post-raccolta delle ciliegie, con particolare attenzione alla riduzione dell'uso di fitofarmaci e all'incremento della shelf-life. Grazie a DiFruit, si studieranno nuove metodologie di controllo dei parassiti e sistemi avanzati di monitoraggio della qualità, contribuendo a rafforzare ulteriormente la sostenibilità e l'eccellenza del prodotto, aspetti sempre più richiesti dai consumatori e dalla Gdo”. Ciliegia eccezionale, quella delle colline veronesi, frutto di mille attenzioni da parte dei cerasicoltori. La scarsa quantità, quest’anno, prodotta, per motivi climatici, si è fatta, comunque, molto apprezzare, per la su alta, nota qualità.
Pierantonio Braggio