Arte motore di un turismo culturale e sensibile alle tematiche sociali. Grande successo per la mostra diffusa al Castello Scaligero e l’esposizione fotografica a Palazzo dei Capitani.
Ben 20mila persone hanno avuto modo di immergersi nel percorso espositivo diffuso "La Natura della Madre" che ha celebrato il ritorno della scultura Madonna con Bambino attribuita alla scuola di Donatello. Tante quante hanno scelto l’accesso al Castello Scaligero nel periodo coincidente allo spazio espositivo, rimasto allestito dal 26 aprile al 30 ottobre. E ancora, oltre mille visitatori hanno varcato la soglia di Palazzo dei Capitani per visitare la mostra fotografica di Silvia Amodio “Io ero, sono, sarò”. Due proposte culturali e di sensibilizzazione su tematiche sociali che hanno dato nuova linfa a un turismo attento e curioso che ha scelto Malcesine come una delle destinazioni da visitare o da ritrovare con iniziative di qualità.
Un successo di pubblico e di attenzione mediatica per due progetti che, attraverso il linguaggio delle immagini, hanno offerto al pubblico esperienze di avvicinamento a temi toccanti con narrazioni visionarie d’artista e contemporanee. Da una parte, nella Sala Labia del Castello Scaligero, il rientro della Madonna con Bambino ha ispirato il gruppo Studio Azzurro nella creazione di un’installazione multimediale e lo studio di eco-design Atelier del Paesaggio nella proposta di immagini fotografiche sempre ispirate dalla scultura risalente al XV secolo attribuita al celebre artista rinascimentale Donatello. Un oggetto di devozione per la popolazione locale, e non solo, restaurata e custodita ora in forma definitiva a Palazzo dei Capitani, dove, al piano nobile, è stata da pochi giorni dismessa la mostra fotografica di Silvia Amodio “Io ero, sono, sarò”. Esposizione che ha, invece, avvicinato i visitatori al tema del tumore al seno con invito alla prevenzione e alla rinascita. L’accoglienza di tanti visitatori è stata resa possibile da decine di volontari e dal personale comunale che hanno garantito ampi orari di fruizione degli spazi espositivi per oltre un mese (20 settembre - 23 ottobre). Attraverso trenta ritratti – ventinove donne e un uomo –, la mostra ha acceso una luce sulla consapevolezza e sulla ripartenza che possono seguire una diagnosi di malattia oncologica.
«Le fotografie non volevano commuovere, ma far riflettere – sottolinea Emanuela Barzoi, consigliere con delega alla Cultura e medico ortopedico –. Molti visitatori, anche stranieri, si sono soffermati a lungo davanti ai ritratti, riconoscendo in quelle storie un frammento della propria vita. Alcuni hanno voluto raccontare la propria esperienza, altri hanno espresso il desiderio di ospitare la mostra nelle loro città. È stato un cammino di condivisione e di ascolto che ha dato senso profondo a questo progetto».
Barzoi aggiunge una riflessione anche sul dialogo tra le due esposizioni: «Dalla maternità al Castello alla rinascita a Palazzo dei Capitani, entrambe le mostre hanno parlato della vita in tutte le sue forme. “La Natura della Madre” ha restituito il valore della famiglia e della presenza paterna, accompagnata da suoni e immagini che evocano la nascita e la cura. “Io ero, sono, sarò” ha mostrato invece la forza delle donne e degli uomini che hanno attraversato la malattia. Due percorsi diversi ma uniti da un messaggio comune: la bellezza può diventare strumento di guarigione e consapevolezza».