ARTISTI ALLE BIENNALI 1900-1960 Dialoghi e silenzi nella pittura tra Ottocento e Novecento
Nel 2025 il Distretto Turistico Venezia Orientale rinnova il tradizionale appuntamento con le grandi mostre al Palazzo Vescovile di Portogruaro presentando, dal 13 dicembre 2025 al 12 aprile 2026 (inaugurazione venerdì 12 dicembre), l’esposizione dal titolo “Artisti alle Biennali 1900-1960”.
La Biennale di Venezia rappresenta, dal 1895, una delle più alte espressioni dell’arte internazionale, nata sull’esempio dei grandi Salons francesi dell’Ottocento. Grazie alle intuizioni di Nino Barbantini, direttore del Museo di Ca’ Pesaro, Venezia inaugura una stagione artistica di straordinaria rilevanza, diventando punto di riferimento e vetrina dell’innovazione a livello nazionale e internazionale.
La mostra, a cura di Stefano Cecchetto, intende quindi ripercorrere i primi cinquant’anni della Biennale attraverso alcuni protagonisti che, con la loro opera, hanno contribuito a segnare un percorso di rinnovamento delle arti figurative. In questo arco di tempo si sviluppano i movimenti d’avanguardia, dal Fronte Nuovo delle Arti allo Spazialismo, fino alla memorabile edizione del 1948 che, dopo la pausa dovuta al secondo conflitto mondiale, segna la rinascita della manifestazione e resta tutt’oggi un capitolo imprescindibile della storia dell’arte.
Divisa in stanze tematiche, l’esposizione allestita al Palazzo Vescovile mette in evidenza affinità e differenze tra i diversi linguaggi pittorici che, tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento, hanno aperto la strada a nuove discipline e restituito a Venezia e al Veneto il ruolo storico di crocevia internazionale dell’arte.
Il percorso, composto da circa un centinaio di opere, è diviso in tre sezioni.
La prima dal titolo Emblemi dal Nuovo Vedutismo (Venezia e la Scuola di Burano 1900-1920), dopo l’eredità di Canaletto e Guardi, il paesaggio veneziano si rinnova tra Ottocento e Novecento con maestri come Ciardi, Tito, Nono, Milesi e Fragiacomo. L’intuizione di Nino Barbantini a Ca’ Pesaro apre poi la strada alla Scuola di Burano, con protagonisti come Rossi, Moggioli e Semeghini, portando Venezia verso una stagione di profonda innovazione artistica.
La seconda Le Biennali dagli anni Venti agli anni Quaranta – La grande svolta, dentro un rinnovato linguaggio pittorico, gli artisti si confrontano con le grandi avanguardie internazionali. Grazie allo sguardo critico di Margherita Sarfatti nasce un gruppo di pittori e scultori che anticipano il loro tempo, aprendo la strada a un profondo rinnovamento culturale. Tra loro: Emma e Beppe Ciardi, Felice Casorati, Filippo de Pisis, Guido Cadorin, Zoran Music, Mario Sironi, Felice Carena.
La terza All’insegna delle avanguardie, 1940-1950 Nel secondo dopoguerra, gli artisti esplorano nuove frontiere del linguaggio pittorico, tra astrattismo, informale e spazialismo, alla ricerca di una dimensione “altra” dell’arte. Nascono i primi movimenti d’avanguardia, dal Fronte Nuovo delle Arti allo Spazialismo, mentre la Biennale del 1948, dopo la pausa del conflitto mondiale, segna una tappa storica per l’arte italiana. Tra i protagonisti: Afro, Tancredi, Armando Pizzinato, Guidi, Emilio Vedova, Massimo Campigli, Giorgio de Chirico e Giuseppe Santomaso.