Verso la 115ª edizione della Rassegna internazionale di agricoltura di Verona - Fieragricola – 26 -29 gennaio 2022. Latte e formaggio, in Europa e nel mondo - analisi su dati Clal: prezzi, su valori positivi per i prossimi mesi, produzioni mondiali in equ
Per vari versi, nei prossimi mesi, la quotazione del latte dovrebbe mantenersi sostenuta e tale, da porre in condizione gli allevatori di procedere verso la transizione ecologico-digitale, nonché verso il migliore benessere animale e la sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Così Fieragricola di Verona - 115ª edizione della rassegna internazionale dedicata all’agricoltura, prevista, dal 26 al 29 gennaio 2022, in base ai dati di Clal.it, portale per il mondo lattiero caseario. A Fieragricola, infatti, la zootecnia sarà uno dei pilastri della manifestazione, con focus dedicati ai sistemi digitalizzati per il controllo e il monitoraggio degli animali, robot di mungitura e soluzioni per la zootecnia di precisione, la mangimistica, strutture, per stalle, che incrementano l’animal welfare, opportunità nel campo delle energie rinnovabili, come soluzione multifunzionale, per una sostenibilità ambientale ed economica. “Le consegne di latte sono in equilibrio, su scala mondiale, con l’Unione Europea proiettata a mantenere i livelli produttivi del 2021 stabili, sui volumi dello scorso anno, per effetto della siccità, che ha ridotto la disponibilità dei pascoli, per l’incremento delle quotazioni delle materie prime e dell’energia e per l’esigenza di ridurre l’impatto della zootecnia, in particolare, nelle aree sul Mare del Nord. Germania, Francia e Paesi Bassi, che rappresentano i primi tre Paesi europei per volumi di latte, stanno producendo meno. Gli ultimi dati di Clal.it evidenziano decrementi dell’1,6%, fra gennaio e settembre, in Germania, dell’1,1%, fra gennaio e agosto, in Francia, e del 2,3% fra gennaio e ottobre 2021, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le consegne di latte dei principali Paesi esportatori (Argentina, Australia, Bielorussia, Cile, Nuova Zelanda, Ucraina, Ue-27, Usa, Uruguay) hanno registrato un aumento contenuto, nell’ordine dello 0,7%, fra gennaio e settembre 2021, rispetto ai primi nove mesi del 2020. Le proiezioni del Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti, relativamente al 2021, stimano un aumento delle produzioni mondiali a 540,93 milioni di tonnellate (+1,3%), seguito da un incremento dei consumi di latte alimentare (+1,5%) e da una crescita dei volumi di latte, destinati alla trasformazione (+1,4%). In tutto il mondo, grazie a una domanda vivace, i prezzi del latte sono in crescita. Le quotazioni si aggirano intorno a 34,46 €/100 kg in Usa (+4%), 38,80 €/100 kg in Oceania (+7,7%), 38 €/100 kg in Unione europea (+1,6), così come si allineano su indicatori positivi tutti i risultati della Global Dairy Trade in Oceania dello scorso 16 novembre. Anche le quotazioni delle polveri di latte sono in aumento, a livello mondiale, così come le mercuriali dei formaggi, con l’Unione europea, in fase espansiva (+5% in quantità l’export a settembre su base tendenziale e +1,2% i volumi commercializzati, fra gennaio e settembre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020). In particolare, le prospettive dell’export comunitario, nel segmento dei formaggi, dovrebbero mantenere performance lusinghiere, potendo contare su prezzi più competitivi, a livello mondiale (3.302 euro alla tonnellata le quotazioni medie, in Ue, rispetto a 3.610 €/t in Usa, a 4.204 €/t in Oceania e a 4.633 €/t al Global Dairy Trade). Italia: produzioni, consumi, export in aumento, lo scenario frizzante e univoco, in tutto il mondo, gioca a favore anche della situazione italiana, che a livello produttivo è in controtendenza, rispetto ai grandi players europei. Le consegne di latte in Italia sono aumentate tendenzialmente del 3,3%, fra gennaio e settembre 2021, raggiungendo le 9.920.000 tonnellate nei primi nove mesi di quest’anno. Per ora, l’incremento produttivo è stato assorbito senza intoppi, grazie all’export (+7,9% le vendite oltre confine di prodotti lattiero caseari Made in Italy, con i formaggi italiani che registrano un +9,5%) e a minori importazioni (-11,4% tendenziali fra gennaio e agosto). Addirittura, sono crollati gli acquisti di latte estero (-34,7% per il latte sfuso), mentre le quotazioni del latte spot (il latte in cisterna, venduto con contratti di conferimento non superiori a tre mesi, ndr) hanno toccato valori record, ieri sulle piazze di Verona e di Milano, punti di riferimento per il mercato nazionale, rispettivamente 47,50 €/100 kg e 47,25 €/100 kg, che significa il 28,38% e il 30,34% in più rispetto alle quotazioni dello scorso anno. «Le proiezioni – afferma Angelo Rossi, fondatore di Clal.it – sono dunque positive per la filiera. I prezzi alla stalla, che hanno valori naturalmente diversi, rispetto al latte spot, dovrebbero mantenersi sui valori attuali e uno spazio per qualche ritocco verso l’alto è probabilmente ancora possibile».. Resta il nodo delle materie prime, che si collocano su valori elevati, rispetto allo scorso anno, e che, quindi, incidono sui costi di produzione, alla stalla. In confronto a 12 mesi fa, secondo le elaborazioni di Teseo.Clal.it, il prezzo del mais è salito del 52,1%, quello della soia del 31,4%, le quotazioni del petrolio hanno segnato un +99,2%, il prezzo dell’urea è passato da 405.-€, la tonnellata, in agosto, agli attuali 890 euro, pesando così sui bilanci delle aziende agricole. Un quadro, in fatto di latte e di materie prime, necessarie alla sua produzione, con forti variazioni, quadro, che se evidenzia consolanti quotazioni per il bianco prodotto, preoccupa, soprattutto, circa le materie prime. Fieragricola offre, più sopra, dati diversi e precisi, con previsioni, per il futuro, che verranno aggiornate, nell’ambito della 115ª rassegna, veronese ed internazionale, del prossimo gennaio.
Pierantonio Braggio
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