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| Venerd 12 Novembre 2021 |
Rovigo: nella mostra “La Grande Alluvione. 70 anni dopo” – 1951-2021 – si coltiverà anche l’Insalata di Lusia. L’iniziativa mira a sensibilizzare, in tema di sviluppo sostenibile del Polesine. L’esposizione e la cultura del verde vegetale si terranno sino
L’insalata di Lusia IGP, eccellenza dell’orticoltura polesana, crescerà all’interno della mostra “La Grande Alluvione. 70 anni dopo”, che Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo promuove in Palazzo Roncale, dal 23 ottobre al 30 gennaio.
“Dopo aver raccontato l’Alluvione – anticipa il curatore Francesco Jori – la mostra indaga il Polesine di oggi, a 70 anni dalla tragedia. Raccontando una terra dalle molte eccellenze, in settori diversi, ed una terra laboratorio di forte innovazione, proiettato sul futuro. Per dar conto di questa capacità di “anticipare il futuro” utilizzeremo, in mostra, l’esperienza dello Urban Digital Center Innovation Lab di Rovigo, cercando di sensibilizzare il pubblico verso il tema dello sviluppo sostenibile. Un messaggio, cui daremo corpo documentando il presente-futuro di uno dei simboli del livello di eccellenza raggiunto dall’agricoltura in Polesine: l’insalata di Lusia. Che, in mostra, germoglierà e crescerà e, una volta giunta a maturazione, sarà raccolta. Belle parole, ottime considerazioni, che, con il loro “verde”, quello dell’Insalata, ci attutiscono il dolore, che creavano, in noi, le notizie, che ci pervenivano per radio, che seguivamo, con attenzione, sul Polesine, sotto disastroso alluvione, e che ricordiamo ancora… La pregiata Insalata di Lusia IGP è un ortaggio a foglia larga, appartenente alla famiglia delle Asteracee, è parte della specie Lactuca sativa, nelle varietà: Crispa (detta anche Gentile) e Capitata (denominata anche Cappuccia). La zona di produzione dell’Insalata di Lusia IGP ricade all’interno dei confini territoriali dei seguenti comuni: Lusia, Badia Polesine, Lendinara, Costa di Rovigo, Fratta Polesine, Villanova del Ghebbo, pure in provincia di Rovigo; Barbona, Vescovana e Sant’Urbano in provincia di Padova, nella regione Veneto. “L’allestimento – anticipa Matteo Crosera di Arcadia-Arte srl, general contractor dell’esposizione – sarà quello di un’opera d’arte contemporanea. Verrà utilizzata una coltura indoor idroponica/aeroponica, senza l’utilizzo di terra (in modo da non generare funghi o parassiti) e una modesta quantità di acqua; una tecnica, adatta ad essere impiegata anche in ambienti delicati, peraltro molto incoraggiata dalla stessa Comunità Europea”. “Il tema di una agricoltura sostenibile, che sappia coniugare la disponibilità di prodotti di qualità, con l’uso più contenuto possibile di acqua, terra e delle altre risorse del nostro pianeta, è di assoluta attualità”, afferma Gilberto Muraro, presidente di Fondazione Cariparo. “L’esempio dell’Insalata di Lusia IGP, coltivata con tecniche innovative, vuole avere anche un valore simbolico, quello dell’archetipo del far germogliare i semi, da sempre rappresentazione di rinascita e buon auspicio. E ci piace che ad incarnare questo esempio di futuro sostenibile sia una delle eccellenze del territorio, l’Insalata di Lusia, che, dal 2009, può vantare il marchio IGP”. Non possiamo non esprimere il nostro complimento alla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e agli ideatori della mostra, che, se molto correttamente hanno voluto fare conoscere il terribile accadimento, che, nel 1951, ha colpito terra e genti del Polesine, fanno accompagnare tale intento, dalla “Lusia” in coltivazione, senza terra e con modesto uso d’acqua, quale invito a rispettare l’ambiente, soprattutto, risparmiando suolo, anche per evitare i disastrosi eventi, dalla mostra evidenziati, e dei quali, verificantisi, oggi, in territori diversi, purtroppo, le notizie di questi giorni ripetutamente c’informano. Ulteriori info: comunicazione@fondazionecariparo.it.
Pierantonio Braggio

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