Nel Veronese, grandine: devastati frutteti e vigneti, dal basso lago all’Est.
Non c’è pace per l’Agricoltura… Comunicato di Confagricoltura del 25 luglio.
Siamo, un po’, in ritardo, con la pubblicazione di quanto segue…, ma, purtroppo, l’accaduto al mondo agricolo veronese, resta… Ed è bene che si sappia, come il maltempo, remuneri impegno e sacrificio del mondo della lavorazione della terra… Danni enormi e diffusi in tutta la provincia, a causa della tempesta che ha colpito ieri sera e oggi, alle prime ore del mattino, la provincia di Verona. La grandine e il vento non hanno risparmiato nulla: dal basso lago all’Est Veronese danneggiati vigneti, mele, kiwi, soia, mais, riso. A Raldon alcune serre di fragole sono state devastate da una tromba d’aria alle 5 del mattino. Confagricoltura Verona ha raccolto da stamattina centinaia di segnalazioni da tutta la provincia, che si aggiungono a quelle dei giorni scorsi. I danni più importanti sono nella zona del basso lago e dell’Ovest Veronese, nella fascia che va da Lazise a Castelnuovo passando per Sona, Custoza e Sommacampagna. Alcuni vigneti hanno perdite che arrivano al 100 per cento della produzione, con grappoli completamente distrutti, impianti piegati e viti spezzate. Dal 19 luglio è quella di ieri la quinta grandinata rilevante con danni all’agricoltura: alcune imprese agricole sono state colpite più volte. Anche nell’Est, come riferisce Francesca Aldegheri, presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Verona, la tempesta è stata violenta. “I chicchi andavano da misure di palline da ping-pong a quelle del tennis, colpendo in maniera fortissima – racconta -. Le produzioni fuori rete, nella zona dell’Est veronese da Belfiore a Zevio, sono trivellate, con mele spaccate a metà, kiwi martoriati e molti impianti di frutteti devastati. È presto per dare cifre, ma i danni sono molto importanti. Si salvano gli alberi coperti dalle reti antigrandine, ma non sempre: in alcuni casi gli impianti sono stati letteralmente rasi al suolo dalle forti raffiche di vento. Situazione, comunque, molto pesante per noi tutti”. “Alle 5.30 di stamani ero in campagna con il Fiat Fiorino – racconta Damiano Valerio, che coltiva fragole e piccoli frutti a Raldon -. Il vento mi ha sollevato il mezzo, facendomi quasi cadere. Una cosa spaventosa, erano decenni che non si vedeva una tempesta così violenta. Ci sono parecchi danni alle serre e ai capannoni qui intorno, i danni saranno nell’ordine di decine e decine di migliaia di euro”. Mais allettato, danni anche al tabacco e alla soia. “Nel Basso Veronese la tempesta ha colpito meno, ma la panoramica è avvilente – sottolinea Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona -. In questa stagione siamo stati risparmiati dalla siccità, ma ci hanno pensato le forti tempeste a lasciare il segno sulle nostre colture. Se qualcuno aveva dei dubbi sui cambiamenti climatici in corso, credo che ora abbia le prove dello sconvolgimento in atto”. Sconvolgimento, non solo di qualche giorno fa, ma, ormai, più che ricorrente, ripetutamente pesante e tale, spesso, anche da mandare in fumo, non solo il raccolto dell’anno in corso, ma anche molto di quanto realizzato in decenni. Nella foto: una mela, colpita da un grosso chicco di grandine…
Pierantonio Braggio