LICISCO MAGAGNATO 1921 - 2021. EVENTI E INIZIATIVE IN OCCASIONE DEL CENTENARIO
Esposizioni, proiezioni cinematografiche, giornate di studio. Ma anche, il 17 dicembre, la dedica a sua perenne memoria del giardino di Castelvecchio. I Musei Civici veronesi hanno scelto di celebrare cosi il centenario della nascita di Licisco Magagnato, nato a Vicenza l'8 giugno 1921. Storico dellâarte e direttore dei Musei e delle Gallerie veronesi dal 1955 al 1986, Magagnato è una fra le figure intellettuali piĂš rappresentative dello sviluppo del sistema museale cittadino.
L'ampio programma di appuntamenti, oltre a valorizzare la sua figura, punta ad ampliare la conoscenza di cittadini e di turisti sull'opera culturale che lo ha contraddistinto, sempre in favore dell'arte e dello sviluppo di quell'offerta museale oggi fondamentale realtĂ e risorsa della cittĂ .
Gli eventi sono stati presentati questa mattina, alla Galleria dâArte Moderna, dallâassessore alla Cultura Francesca Briani insieme alla direttrice dei Musei Civici Francesca Rossi. Presenti il presidente Amici dei Civici Musei di Verona Francesco Monicelli, lâartista Francesco Arduini, HĂŠlène de Franchis della Galleri-a Studio La CittĂ e Luca Sartori e Anna Caprini della Casa Vinicola Sartori S.p.A., sponsor ufficiale della manutenzione conservativa periodica della statua di Cangrande della Scala.
Il programma è promosso dai Musei Civici di Verona â Museo di Castelvecchio, Musei Civici di Bassano, Musei Civici di Vicenza, CISA - Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio Vicenza. Vi ha collaborato lâassociazione Amici dei Civici Musei di Verona.
âEâ fondamentale continuare a dare memoria â dichiara lâassessore Briani â di quelle figure che hanno con-tribuito a rendere Verona lo straordinario patrimonio culturale che oggiconosciamo e possiamo ammirare. Il genio e la passione civile, artistica e culturale di Magagnato hanno contraddistinto non solo il suo percorso di vita ma le tante positive scelte compiute in favore della cittĂ . Ricordare una figura come Magagnato significa non dimenticare cosa è stata Verona nei decenni in cui lui ha operato e quanto è stato determinate il suo lavoro per i Musei Civiciâ.
âDirettore dei civici Musei e Gallerie dâArte di Verona dal 1955 al 1986 â ricorda la direttrice Rossi â Maga-gnato è una figura determinante nella storia dei Civici Musei. Intellettuale attento e sensibile, si distingue per un interesse profondo per la genesi dellâopera, lâindagine delle forme urbane, la salvaguardia dei beni culturali e il restauro, per lâinsegnamento e il dialogo con gli artisti contemporanei. Ă tra i promotori del dialogo scuola-museo e dellâidea di museo come luogo di formazione permanente.
Tra il 1957 e il 1964 è protagonista, con lâarchitetto Carlo Scarpa, del restauro e del riallestimento del Museo di Castelvecchio, secondo un progetto dâavanguardia tra i piĂš rappresentativi della museografia del Novecentoâ.
Programma.
Mostre. Dallâ11 di novembre, alla GAM, nel rinnovato percorso espositivo âPassioni e visioni: percorsi dalla storia della Galleria d'Arte Moderna Achille Fortiâ si trova la speciale sezione a lui dedicata, intitolata âL'arte contemporanea nello sguardo di Licisco Magagnato (Vicenza 1921- Venezia 1987): mostre veronesi e acquisizioni per la Galleria dâArte Modernaâ. Informazioni sul sito dei Civici Musei.
Lâesposizione documenta e valorizza il profondo legame tra Licisco Magagnato e lâarte contemporanea, un aspetto ancora poco indagato della sua poliedrica personalitĂ . Magagnato fu un aggiornato e appassionato intenditore, impegnato come critico dâarte e organizzatore, capace di utilizzare luoghi diversi, pubblici e pri-vati, tra sale espositive e spazi allâaperto, a seconda del carattere del progetto. Dalle prime recensioni su giornali e riviste alla redazione di testi per amici artisti, dalle mostre importanti su Semeghini, Vedova, De Pisis, Balla, Consagra, a quelle sullâastrattismo e i giovani concettuali, la presenza del contemporaneo è un filo rosso presente lungo tutto lâarco della sua vita.
La sezione ospita autori molto cari a Magagnato, come Semeghini, De Pisis, Vedova, Birolli, le cui opere furono esposte in mostre veronesi organizzate tra gli anni Cinquanta e Sessanta o acquisite dal Comune di Verona per le collezioni civiche grazie al suo impulso. La sezione è completata da un focus che evidenzia lâinteresse per le tendenze dellâarte astratta e concettuale che animò Magagnato negli anni Settanta e Ottanta: unâereditĂ portata avanti e sviluppata da Giorgio Cortenova, Direttore della Galleria civica dal 1985 al 2008, a tuttâoggi riconoscibile nelle iniziative che lâistituzione promuove sul fronte contemporaneo.
Dal 4 dicembre al 6 marzo 2022, nella sala Boggian al Museo di Castelvecchio, la mostra âRitorno alla rappresentazione. Gli acquerelli di Francesco Arduini. Una donazione al Museo di Castelvecchioâ. Inaugurazione il 3 dicembre alle ore 13.
Lâesposizione dossier, a cura di Francesca Rossi e Ketty Bertolaso, presenta 60 acquerelli donati da Fran-cesco Arduini al Gabinetto Disegni e Stampe del Museo di Castelvecchio. Opere di delicata suggestione, che costituiscono una ripresa della rappresentazione, dopo lâastrattismo degli esordi, e che trovano nellâacquerello il medium ideale per restituire una âdensitĂ cromatica e tattile inusitata in rapporto alla tradu-zione consolidata di questa tecnicaâ, come sottolinea lâartista.
Un lungo sodalizio di amicizia e di profonda stima artistica legò Licisco Magagnato a Francesco Arduini. Tra gli anni Sessanta e Settanta, il direttore acquisĂŹ alcune opere dellâartista e dedicò molte pagine in cataloghi di mostre monografiche e collettive alla sua produzione pittorica e grafica.
Accanto agli acquerelli donati da Francesco Arduini saranno esposti dipinti e disegni appartenenti alle collezioni civiche veronesi e in prestito dalla raccolta dellâartista.
Dallâ11 dicembre al 16 gennaio, al Museo di Castelvecchio, Galleria delle Sculture, esposizione Lapilli di Giorgio Vigna. Un percorso ideato in collaborazione con Galleria veronese Studio la CittĂ , in occasione della donazione dell'opera Acquaria, realizzata da Vigna per il giardino di Castelvecchio nel 2013 e donata dallâartista stesso al museo nel 2021 per la ricorrenza del centenario di Magagnato. Inaugurazione in pro-gramma lâ11 dicembre alle ore 16.
In continuitĂ con lâinstallazione Acquaria che abita la fontana di Scarpa nella corte esterna, Giorgio Vigna crea un inedito percorso espositivo nella Galleria delle Sculture, confrontandosi nuovamente con lo spazio scarpiano. I suoi sassi immaginari tornano a incontrarsi con lâarchitettura petrosa del Castello e con i sassi naturali del greto dellâAdige usati da secoli per edificare. I sassi diventano un piccolo elemento denso di si-gnificato del linguaggio sviluppato da Giorgio Vigna in oltre trentâanni di ricerca. Inoltre, segnano, come piccole offerte poetiche, la continuitĂ del suo omaggio al Museo di Castelvecchio, a Carlo Scarpa e a Licisco Magagnato.
Altri eventi.
Il 6 dicembre, alle ore 15.30, al Centro Audiovisivi, nella sala Farinati alla Biblioteca Civica, la proiezione cinematografica in onore di Licisco Magagnato.
Lâappuntamento, organizzato con la collaborazione dellâArea Cultura - Centro Audiovisivi della Biblioteca Civica, coinvolgerĂ un pubblico ampio ed eterogeneo mediante il linguaggio cinematografico, che mostrerĂ la partecipazione del giovane Magagnato alla resistenza vicentina, origine del suo impegno civile nellâItalia del secondo dopoguerra.
Il 9 dicembre, dalle ore 9.30 alle 18, alla sala Convegni della Gran Guardia, una giornata di studio sul tema âLicisco Magagnato tra storia dell'arte e politica culturaleâ. Coordinamento scientifico: Francesca Rossi, Antonella Arzone, Fausta Piccoli
La giornata, organizzata dal Museo di Castelvecchio, intende rendere omaggio e approfondire la figura e il ruolo di Licisco Magagnato come studioso, critico dâarte e direttore di museo, e ripercorrere il suo profondo impegno nella politica culturale del nostro Paese.
Lâevento verrĂ trasmesso in streaming sul canale YouTube I MUV â I Musei di Verona.
Saranno presenti, come relatori, studiosi legati ai Musei Civici di Verona, di Vicenza, di Bassano e alle Uni-versitĂ di Verona, Padova, Venezia, insieme ad allievi e testimoni dellâattivitĂ scientifica e culturale di Magagnat. Interventi di Guido Beltramini, Howard Burns, Anna Maria Conforti Calcagni, Maurizio Cossato, Alba Di Lieto, Matteo Fabris, Tiziana Franco, Barbara Guidi, Cristina Lonardi, Sergio Marinelli, Paola Marini, Marta Nezzo, Stefania Portinari, Francesca Rossi, Vincenzo TinĂŠ.
Lâincontro è realizzato con il contributo della Casa Vinicola Sartori.
Il 17 dicembre alle ore 11, intitolazione del giardino del Museo di Castelvecchio, a Licisco Magagnato e a Carlo Scarpa.
Il restauro e il riallestimento di Castelvecchio, promossi dal direttore Licisco Magagnato e realizzati dallâarchitetto Carlo Scarpa tra il 1958 e il 1964, costituiscono un punto di riferimento, studiato e ammirato, della felice stagione museografica italiana del secondo dopoguerra.
Il Museo di Castelvecchio, infatti, offre una testimonianza esemplare del dialogo tra la committenza pubblica e illuminata di un direttore di museo e di un maestro dellâarchitettura, la cui memoria si salda tangibilmente nella doppia intitolazione del giardino di Castelvecchio.
A Licisco Magagnato e a Carlo Scarpa viene quindi dedicato il Cortile della piazza dâArmi in quanto luogo simbolo della lungimirante progettualitĂ e della sintonia tra il direttore e lâarchitetto.
Infine, dedica a Licisco Magagnato del catalogo della mostra diffusa Dante a Verona 1321-2021. Il mi-to della cittĂ tra presenza dantesca e tradizione shakespeariana.
Nellâambito delle iniziative che hanno visto il Comune di Verona partecipare, insieme alle cittĂ di Firenze e Ravenna, alle attivitĂ del âComitato Nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighie-riâ, a Licisco Magagnato è stata riservata una dedica nel catalogo della mostra diffusa.
Licisco Magagnato (Vicenza 1921 â Venezia 1987)
Licisco Magagnato è direttore del Museo Civico di Bassano del Grappa tra il 1951 e il 1955. Dal 1955 al 1986, è alla guida dei civici Musei e Gallerie dâArte di Verona.
Tra il 1957 e il 1964 è protagonista, con lâarchitetto Carlo Scarpa, del restauro e del riallestimento del Museo di Castelvecchio, secondo un progetto dâavanguardia tra i piĂš rappresentativi della museografia del Novecento.
Protagonista della resistenza vicentina e poi membro del Partito dâAzione e quindi del Partito Repubblicano, si dimostra sempre profondamente coinvolto nella vita politica, sociale e culturale del Paese e contribuisce alla creazione del Ministero dei Beni Culturali, istituito nel 1974, e nel 1977 è nominato vicepresidente del Comitato di settore per i Beni artistici e storici del ministero. Libero docente di Storia dellâArte dal 1967, di-venta professore incaricato stabilizzato di Storia dellâArte presso la facoltĂ di Economia e Commercio (Corso di Lingue) dellâUniversitĂ di Padova (sede distaccata di Verona) a partire dallâanno accademico 1970-1971.
Tra il 1970 e il 1973 apre il Museo degli Affreschi, intitolato a G.B. Cavalcaselle, e la Casa di Giulietta. Nel 1982 riapre al pubblico il Museo Lapidario Maffeiano, su progetto dellâarchitetto Arrigo Rudi; avvia il restauro dellâisolato e del Palazzo Emilei Forti, su progetto dellâarchitetto Libero Cecchini.
Come studioso, è attento a un ampio ventaglio di argomenti di storia dellâarte, con particolare riferimento allâarte veneta, a partire dagli studi sul Teatro Olimpico di Vicenza e su Jacopo Bassano, a temi palladiani e sulla storia dellâarte, la cultura, la trattatistica dal Medioevo al Settecento.
Numerose sono le iniziative espositive dedicate da Magagnato allâarte contemporanea, allâarchitettura, allâarte popolare e alle arti minori.
Promuove e cura mostre tra cui, per lâambito medievale e moderno: Da Altichiero a Pisanello (1958), Dante e Verona (1965), Cinquantâanni di pittura veronese 1580-1630 (1974), La pittura a Verona tra Sei e Settecento (1978), Progetto per un museo secondo. Dipinti restaurati delle collezioni del Comune di Vero-na (1979), Palladio e Verona (1980), Carlo Scarpa a Castelvecchio (1982).