“DiVin Negrar”: calici, tra vigneti e cantine della Valpolicella. Non solo degustare, ma conoscere da vicino la vite, il vino, l’impegno del vitivinicoltore e il territorio. Un’importante iniziativa.
Domenica, 24 aprile 2022, avrà luogo “DiVin Negrar”, particolare e curata degustazione itinerante di vini, tra i vigneti e le cantine della Valpolicella. Hanno annunciato l’importante, innovativo evento, il vicepresidente della Provincia, Davide Di Michele, l’assessore al Turismo del Comune di Negrar, Camilla Coeli, il presidente e il direttore del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella, Christian Marchesini, e Matteo Tedeschi, il direttore di Coldiretti Verona, Giuseppe Ruffini, il presidente e il vicepresidente dell’Associazione La Vigna ETS, Andrea Sona e Michele Guardini. Il percorso, nel verde delle feconde viti, prevede sei tappe, in luoghi a maggiore vocazione vitivinicola, per degustare il Valpolicella Classico, il Superiore, il Ripasso, il Réciòto e l’Amarone, abbinati a prodotti tipici locali e direttamente sul terreno d’origine, sotto la guida di sommeliers qualificati. Parcheggio, all’arrivo a Negrar e punto di partenza della manifestazione, si troveranno in via Francia 5. Ogni visitatore riceverà un kit degustazione: calice, tessera-assaggi e mappa dell’itinerario, che si snoderà lungo le vicine località di Santa Maria, Moron, Jago, Torbe, Villa e San Peretto. Sarà disponibile un servizio continuo di trasporto, con partenze ogni 30 minuti, con bus-navetta da 25/30 posti. Ulteriori informazioni e prenotazioni: https://www.divinnegrarvalpolicella.it/. Organizza DiVin Negrar l’Associazione La Vigna, con il patrocino della Provincia di Verona, del Comune di Negrar e di Regione Veneto. Parlavamo, all’inizio di questo annuncio, di ‘iniziativa importante’. A tutti gli effetti, essa lo è, perché quanto previsto, dal sopra riprodotto programma, la stessa inserisce l’appassionato al vino nel complesso mondo dello stesso, quale prodotto, che non viene dal cielo, ma, che è frutto d’una cura costante della vite e della sapiente lavorazione delle sue uve – per Réciòto ed Amarone, appassimento, compreso – che nel caso, sono, di massima, la Corvina, il Corvinon, la Rondinèla, l’Oséléta… Tutto, senza dimenticare che detta iniziativa origina, al tempo, grande contributo alla migliore conoscenza e al migliore sviluppo del territorio, creando, al tempo, cultura.
Pierantonio Braggio