La viticoltura del futuro tra sensori e analisi spaziale dei dati. Il 24 maggio, all’Officina di Soave, inizia un corso, che mira a creare figure specializzate, in grado destreggiarsi, con le nuove tecnologie, fondamentali per la sostenibilità agricola.
Sensoristica applicata, analisi spaziale dei dati, aerei a pilotaggio remoto, mappature nelle strategie gestionali in campo. La viticoltura cerca figure specializzate, che sappiano destreggiarsi con le nuove tecnologie, avvalendosi di dati georeferenziati e di modelli analitici, con i quali è possibile ottenere informazioni gestionali o decisionali. A questa specifica formazione punta il corso sull’agricoltura di precisione promosso da Confagricoltura Verona e la Rete innovativa regionale Innosap, nell’ambito del progetto Odino, con il sostegno dell’Università di Verona, Safe, Consorzio di tutela del Soave, Confindustria e Fondazione Cariverona. Il corso inizierà il 24 maggio, alle ore 18, con la presentazione, all’Officina di Soave, nell’ambito di eventi del progetto Odino, mirato ad approfondire tematiche legate al vino, dalla sostenibilità alla potatura. Il corso – agricoltura di precisione – sarà un viaggio full immersion in sette tappe, che si concluderà in luglio, con docenti universitari, che curano progetti sperimentali sul territorio, responsabili di aziende produttrici di strumentazioni e attrezzature, cantine del territorio che hanno inserito il metodo nelle proprie lavorazioni. Si parlerà di aeromobili a pilotaggio remoto nella viticoltura di precisione, di raccolta di dati, di sistemi di posizionamento globale e di informazione geografica, di sensori e sistemi di navigazione negli areali di interesse. Un futuro che è già realtà, come dimostreranno le case-histories di successo illustrate in una delle lezioni. Il ciclo si concluderà con una visita a un’azienda veronese dove si potrà visionare l’analisi delle decisioni in viticoltura. “Confagricoltura Verona e Innosap hanno pensato questo percorso, per imprese e professionisti in ambito vitivinicolo, che vogliano approfondire le nuove tecnologie legate alla gestione del vigneto – spiega Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona -. La viticoltura di precisione fa parte del precision farming, branca dell’ingegneria agraria, che viene utilizzata per il monitoraggio delle condizioni microclimatiche, la previsione dello sviluppo di patogeni e insetti fitofagi, l’utilizzo mirato dei prodotti fitosanitari, il risparmio idrico, l’analisi del terreno, l’adeguamento delle tecniche colturali alle diverse esigenze. Il tutto nel segno di un’agricoltura sempre più sostenibile, che punti a ottimizzare le operazioni colturali e alla migliore gestione delle risorse naturali, riducendo l’impatto ambientale delle pratiche viticole, migliorando la qualità delle uve e diminuendo i costi”. Idea, iniziativa e corso importantissimi, proiettati nel futuro, ma assolutamente necessari, nel presente, per creare quell’agricoltura – in questo caso, quella viticoltura – moderna, che può dare il massimo dei suoi frutti, solo applicando tecniche agro-ingegneristiche d’oggi, che tendono, al tempo, a dare sempre maggiore spazio alla sostenibilità.
Pierantonio Braggio