Pensare in rosa è di moda: freschezza, eleganza e bevibilità rendono i vini rosati preziosi anche a tavola. L'italia detiene il primato nell'esportazione di rosati nel mondo, oltre ad essere il secondo produttore. Nel nostro Paese si produce un'ampia gamma di rosati fermi dai Lagrein del Trentino Alto Adige, al Chiaretto del Garda, ai Cerasuolo d’Abruzzo, fino ai rosati del Salento. Parlando di bollicine rosate esse sono in crescita un po’ in tutta Italia. Non è un caso se in Franciacorta sino a 6-8 anni fa pochissime aziende avevano nella loro gamma dei rosé, mentre oggi non c’è maison che non ne contempli almeno una versione. In passato gli italiani avevano una scarsa conoscenza dei rosati e credevano fossero il risultato di una miscela fra i vini rossi e bianchi, mentre ora quasi tutti sanno che si parte da uve nere che si vinificano con tecniche apposite. La tecnica di produzione dei vini rosati prevede una breve macerazione di uve a buccia rossa che può essere eseguita con due metodologie: una riconducibile alla vinificazione in bianco e una che più si avvicina a quella in rosso. Si può passare così da rosati caratterizzati da deboli tonalità ramate al Chiaretto (tipici quelli del Garda), leggermete più decisi nel colore, ai rosati della Toscana, dalle tonalità più cariche, al ‘’quasi’' rosso Cerasuolo d’Abruzzo. Al contrario di quanto si pensi, la produzione di rosé è la più difficile, richiede molta precisione, anche per la difficoltà di padroneggiare il colore che si vuole ottenere. È una variante influenzata dal territorio, dalla qualità dell’uva, dalla viticoltura e dalla vinificazione.
I vini rosati non hanno la medesima struttura dei vini rossi, sono meno astringenti, possiedono la freschezza dei vini bianchi e hanno un colore ‘’intermedio’’ fra i bianchi e i rossi. Vini freschi e fruttati, che si prestano a una notevole possibilità di abbinamenti in tavola, dall'aperitivo alle carni. A tavola il vino rosé esprime il suo fascino e la sua versatilità nell'abbinamento con molti piatti: dalla pizza, alle carni bianche, pesci, salumi. Vi sono dei piatti per i quali un rosso risulterebbe troppo impegnativo, mentre un bianco apparirebbe del tutto fuori luogo. Un rosato invece sembrerà perfetto. Negli aperitivi si potrà iniziare con una bolicina rosata extra dry. Parlando di rosati, a livello di antipasti, c’è, invece, la possibilità di sbizzarrirsi con i salumi. Riguardo i primi, una ricca zuppa può essere abbinata con un rosato fragrante di frutti rossi, floreale, dal gusro fresco e soprattutto sapido e di buon tenore alcolico. Un altro piatto che praticamente in ogni versione può incontrare il suo corretto rosato è la pizza, dal Chiaretto del Garda al Cerasuolo d’Abruzzo, a seconda del condimento. Anche nelle ricette di pesce i rosati trovano ampio spazio, dai pesci grassi come le sarde in saor abbinate a un Bardolino Chiaretto alle zuppe di pesce con un valido Chiaretto del Garda. Le carni bianche, dal pollo al coniglio, fesa di tacchino, spiedini, sono perfetti per esaltare la freschezza di un Cerasuolo d'Abruzzo o un rosato della Toscana.
Ed infine sono eccellenti con alcune tipologie di formaggi e dolci. Non sorprende che i rosati siano diventati il vero elemento di novità nel panorama vinicolo e a questa tipologia siano oggi dedicati eventi in tutta Italia.