VI Incontro Coldiretti - Consorzi di tutela dei Vini veronesi.
“Mentre si punta a sempre più sostenibilità, salubrità e indicazione di origine, si prospetta, per l’annata in corso, una buona vendemmia. Ottimismo, dunque, durante il consueto, annuale incontro - giunto alla sesta edizione - che ogni anno Coldiretti Verona organizza, con i Consorzi di tutela dei vini della provincia, per esaminare l’andamento del mercato e prevedere le scelte, per una vendemmia, ormai alle porte. Presso Cantina Caorsa, Affi, Verona, nella serata di giovedì 25 luglio, si è svolto il confronto tra presidenti, direttori e tecnici dei Consorzi di tutela veronesi. Un momento di approfondimento, appunto, sulle strategie, che ciascuna zona adotterà, per fare fronte a una congiuntura climatica difficile, da gestire. Erano presenti il presidente di Coldiretti Verona, Alex Vantini, il direttore Giuseppe Ruffini, Domenico Bosco, responsabile dell’Ufficio vitivinicolo nazionale di Coldiretti, e Giancarlo Vettorello, suo omologo, per Coldiretti Veneto, il quale ha espresso grande fiducia nei buoni risultati della prossima vendemmia: “In Veneto e a Verona, le piogge sono state molto abbondanti – ha detto – ma i produttori, reduci dalla difficilissima annata del 2023, che ha portato a un calo produttivo del 10%, hanno lavorato molto bene e ci aspettiamo un’ottima annata, sia in termini di quantità, che di qualità”. Durante l’incontro si sono succeduti gli interventi dei presidenti del Valpolicella, Christian Marchesini, del Bardolino, Fabio de Micheli, del Garda, Paolo Fiorini e del Soave, Cristian Ridolfi; dei direttori del Lessini Durello, Igor Gladich, e della Doc delle Venezie, Stefano Sequino, mentre, per il Custoza è intervenuta, Silvia Rama, e, per il Lugana, Alberto Zenato. Il mercato: negli ultimi vent’anni a livello globale si è registrata una flessione dei consumi, ma, allo stesso tempo, c’è stata una crescita del 109% a valore, perché si ricerca la qualità. Il trend positivo viene segnato soprattutto dai vini dalle gradazioni più contenute. , con minore gradaSecondo i dati riportati da Vettorello, recenti studi dimostrano che, da qui al 2035, saranno tre i trend che orienteranno maggiormente i consumi di vino: la sostenibilità, la salubrità e l’attenzione all’origine. Non a caso molte denominazioni stanno prestando particolare impegno, nel rispetto dell’ambiente e a criteri di produzione più attenti alla salute del consumatore. Anche Bosco ha espresso fiducia in una ripresa del mercato, nei prossimi mesi, e ha annunciato la nascita di un gruppo di lavoro, a livello comunitario, per una riflessione strategica, in grado di accompagnare il comparto vitivinicolo, nel lungo periodo, mettendo al centro il cambiamento climatico e l’innovazione con le Tea (Tecniche di evoluzione assistita), come strumento ormai indispensabile per il comparto. Il presidente Vantini ha concluso l’incontro riflettendo sul fatto che, in Sicilia, oggi è iniziata la vendemmia. “Quello che consideravamo un semplice cambiamento climatico, sta diventando una vera e propria emergenza – ha detto –. Le piogge degli ultimi mesi hanno messo a dura prova i viticoltori, che, però, sono riusciti ad avere uve di ottima qualità, anche quest’anno”. Vantini ha poi parlato delle recenti elezioni comunitarie: “In Europa ci ritroviamo, con un Governo, che potrebbe avere ancora una volta una deriva ideologica tale, da perpetrare gli attacchi, già visti al settore del vino, come per esempio, con l’etichetta a semaforo, che lo relegherebbe, tra i prodotti nocivi per l’uomo. Sarà compito della nostra Organizzazione, monitorare la situazione ed evitare in tutti i modi che ciò accada”. Diversi, quindi, sono stati ulteriori interventi, che, di seguito, riportiamo: – Christian Marchesini, presidente del Consorzio dei vini Valpolicella: Dal 2010 per venticinque anni abbiamo registrato una crescita costante che però ha subito una battuta d’arresto con il calo del mercato del 2023 (-20% rispetto al 2022). Il mercato è cambiato e ora si cercano vini più leggeri e freschi, per questo dobbiamo adeguarci alle nuove richieste dei consumatori. Recentemente abbiamo chiesto un importante sacrificio ai nostri produttori, rispetto alle uve da mettere a riposo, premiando chi è attento alla sostenibilità ambientale. Forse non vedremo mai più i 17 milioni di bottiglie di Amarone, come nei tempi più floridi, ma rimane la grande qualità del nostro vino; – Fabio Dei Micheli, presidente del Consorzio del vino Bardolino: abbiamo mantenuto le scelte dell’anno scorso, perché, dalla lettura dei dati, abbiamo trovato riscontri positivi: il Chiaretto mantiene stabilità di vendita, nel primo semestre, e con l’estate, ci aspettiamo segnali positivi, mentre, il Bardolino è in calo del 10%. Con il Valpolicella condividiamo l’uva Corvina, ma, anche l’ambizione a innalzare ancora la qualità per fare prodotti ancora più di successo; – Paolo Fiorini, presidente del Consorzio Garda doc: i nostri due prodotti di traino sono il Garda Chardonnay e il Garda Pinot Grigio, che, insieme, rappresentano l’80 % dell’imbottigliamento, perché piacciono molto ai consumatori. Nel frattempo, però, sta crescendo un altro fenomeno: il Garda Bianco, che ha molte potenzialità di crescita; – Cristian Ridolfi, neo presidente del Consorzio del Soave: sul nostro territorio collinare, la pioggia ha portato benefici, anche se la colatura dei fiori, ha ridotto le dimensioni dei grappoli di Garganega. La vendemmia sarà, quindi, un po’ più scarsa, ma sarà sicuramente di qualità. Abbiamo abbassato le rese a 135 quintali a Ha e innalzato la percentuale di controlli in campagna (+30%), per garantire una qualità sempre maggiore del prodotto. È nelle intenzioni del Consorzio, dare ancora più valore al territorio con le U.G.A. (Unità geografiche aggiuntive); – Igor Gladich, direttore Consorzio Lessini Durello: si tratta di una piccola denominazione con 450 ettari rivendicati e 900mila bottiglie all’anno, ma negli ultimi quattro anni abbiamo registrato una importante crescita del metodo classico. L’andamento climatico di quest’anno ha portato ad avere grappoli più piccoli e spargoli, ma siamo certi di poter ottenere comunque ottimi risultati dal punto di vista qualitativo; – Stefano Sequino, direttore del Consorzio di tutela dei vini delle Venezie doc: si tratta della seconda denominazione per produzione a livello nazionale (220 milioni di bottiglie all’anno), ma, prima, in Italia per estensione e produce il 40% del Pinot grigio, a livello mondiale esportandone il 95%. Il 2024 prosegue, sulla scia del 2023: anche quest’anno abbiamo istituito in abbassamento rese a 160 q.li ad ettaro, con stoccaggio di 20 quintali ad ettaro. Da quest’anno, per la prima volta, abbiamo gestito le riclassificazioni stabilendo un limite temporale e, per il momento, la nuova misura ci sta dando ragione; – Alberto Zenato, consigliere del Consorzio del Lugana: l’anno scorso abbiamo subito una doppia grandinata che ha distrutto il 38% delle uve, ma, l’imbottigliamento segna solamente un -20% di produzione. La diminuzione dell’offerta ha portato a spingere molto i prezzi tanto da portare la Camera di Commercio a sospendere le quotazioni. Il Consorzio è corso ai ripari, contro l’andamento altalenante delle annate, prevedendo un 20% di riserva. Stiamo cercando nuovi sbocchi di mercato; investendo molto nella promozione all’estero; – Silvia Rama, responsabile marketing del Consorzio del Custoza: per il momento la situazione si sta allineando con le medie stagionali e siamo moderatamente ottimisti perché si prospetta una vendemmia interessante sia per quantità che per qualità. Registriamo un +30% di produzione di uva bio o aderente a certificazioni ambientali. A Vinitaly 2024 abbiamo presentato le prime bottiglie di Custoza Superiore con il quale approcciamo nuove opportunità”. Un incontro positivo, perché ha consentito scambi di informazioni, di opinioni e di esperienze, che, nel loro complesso, aiutano a creare qualità e a soffermarsi sulle preferenze, di consumo e di mercato. Spiace il – 22%, segnalato dalla Valpolicella, ma, la scelta del gusto, del bere alla moda, con modesta gradazione, e, quindi, il mercato, non hanno regole e, come, in merito, cennato, non c’è che adattarsi alla domanda. Importante è che, nel complesso, nell’incontro in tema, siano emerse buone previsioni, per l’annata in corso e la volontà di insistere sulla via della qualità, che sempre premia. Lodevole l’attenzione al tema sostenibilità.
Pierantonio Braggio