L’ennesimo incidente sul lavoro ha coinvolto il 17 ottobre un operaio padovano di 59 anni, travolto da un furgone in retromarcia nel piazzale dell’azienda dove lavorava.
Un’altra tragedia che si aggiunge alle numerose morti bianche nel quadro italiano che registra, dall’inizio di quest’anno, 600 decessi sul lavoro. Nei primi mesi del 2022, inoltre, sono cresciute anche le denunce di infortunio rispetto agli anni precedenti, registrando un aumento del 24%. E la realtà del Veneto non rassicura, poiché la regione è seconda nella graduatoria nazionale per numero di decessi. Una strage che ha scaturito una reazione di rabbia da parte di tutto il mondo del lavoro: i Sindacati, uniti, continuano a chiedere risposte da parte della politica, perché risulta necessario un cambio di rotta per invertire la crescita delle vittime nei luoghi di lavoro. Davanti a numeri sempre più allarmanti, CGIL CISL e UIL hanno annunciato un presidio unitario per la salute e la sicurezza sul lavoro, indetto nella giornata di giovedì 20 ottobre davanti alla Prefettura di Padova. L’obiettivo è rilanciare l’attenzione verso il rispetto delle norme di prevenzione e la collaborazione concreta su questo problema.