L'assemblea della Fiat ha dato il via libera a maggioranza alla scissione del gruppo in due distinte società: da una parte ci sarà Fiat con il core business dell'auto (Fiat Group Automobiles, Ferrari, Maserati, Magneti Marelli, Teksid, Comau più la parte di Fiat Power Train che riguarda l’auto); dall'altra la nuova Fiat Industrial con CNH e Iveco (macchine agricole e industriali) più la parte di Power Train che si occupa dei veicoli industriali e marini. «È un’assemblea storica - ha ribadito il presidente del Lingotto, John Elkann, chiudendo i lavori - voglio ringraziare tutte le persone che hanno lavorato perché tutto questo fosse possibile».
AVANTI NEL TEMPO - «Oggi portiamo le lancette avanti nel tempo» ha affermato dal canto suo l'amministratore delegato, Sergio Marchionne. «La nostra azienda, o meglio le nostre aziende - ha aggiunto - potranno muoversi a una velocità notevolmente più rapida di quanto non abbiano mai fatto». Fiat «grazie a quello che è stato fatto in questi anni, grazie agli sviluppi tecnologici che ha raggiunto e grazie all'accordo con Chrysler, non ha più bisogno di stampelle e può essere lei stessa artefice del proprio destino». «Un elemento chiave del piano strategico 2010-2014 - ha spiegato Marchionne - è l'utilizzo efficiente degli impianti produttivi. L'allocazione delle nuove architetture è stata disegnata per rispondere a criteri di razionalità ed efficienza, in modo da saturare la capacità produttiva di Fiat Automobiles e Fiat Industrial. Questo ci permetterà anche di sanare le inefficenze operative legate all'attuale basso utilizzo degli impianti in Italia».