I lavoratori veneti, senza green pass, sarebbero 53 mila. Uno studio, dettagliato ed informativo, di CGIA - Associazione Artigiani e Piccole Imprese, Mestre.
“Il 23.10.2021, i lavoratori veneti senza alcun vaccino sarebbero scesi a poco meno di 273 mila (pari al 13,3 per cento del totale occupati). Se a questi ultimi togliamo 220 mila occupati che regolarmente si sono sottoposti al tampone durante la settimana, in linea teorica rimarrebbero “scoperti”, ovvero senza Green pass, 53 mila occupati. Le stime sono state calcolate dall’Ufficio Studi della CGIA. Pur non essendo tantissimi, l’assenza di 53 mila lavoratori dovrebbe avere, comunque, arrecato qualche problema organizzativo alle aziende venete. Invece, gli imprenditori non hanno denunciato alcunché. Forse perché le cose sono andate diversamente? Pare di sì: la sensazione è che molti dipendenti, senza Green pass, abbiano “aggirato” le disposizioni previste dal decreto legge, recandosi comunque in fabbrica o in ufficio. I controlli, infatti, non sarebbero particolarmente stringenti. Tamponi insufficienti per far fronte alla domanda. Sebbene, in questa ultima settimana, ci sia stata una forte crescita, risulta evidente a tutti che il numero dei tamponi, eseguibili, ogni giorno, dalle farmacie e dalle strutture pubbliche e private, presenti nel Veneto è inferiore alle richieste avanzate dai lavoratori. Per fronteggiare questa situazione è intervenuto anche il Commissario straordinario, per l’emergenza Covid. Nei giorni scorsi, infatti, il generale Figliuolo ha chiesto alle Regioni di consentire alle farmacie la realizzazione dei tamponi, oltre l’orario di apertura e anche nei giorni di chiusura di queste attività . Lavoratori no vax: Bolzano, Marche, Aosta e Sud le situazioni più critiche. Nel ribadire con forza che, solo attraverso l’incremento del numero dei vaccinati, possiamo sconfiggere la pandemia e agganciare stabilmente la ripresa economica, l’Ufficio studi della CGIA segnala, che a livello regionale, la stima del numero degli occupati, non ancora vaccinati, vede la Provincia Autonoma di Bolzano guidare la graduatoria con 42.150 no vax, pari al 17,5 per cento sul totale occupati. Seguono la Sicilia con 204.605 addetti, senza alcun vaccino (15,7 per cento del totale), le Marche, con 91.105 lavoratori, senza alcuna immunizzazione (15,1 per cento del totale), e la Valle d’Aosta con 7.872 (15 per cento del totale). Il Veneto, con quasi 273 mila no vax, si colloca, su base nazionale, a metà classifica. La macro area, dove la situazione è più critica, è il Mezzogiorno: la stima degli addetti senza alcun vaccino sfiora i 767mila occupati, pari al 13,1 per cento del totale.
Uno studio, che presenta una visione dettagliata della situazione attuale, in tema di vaccinazioni, e che invita a sperare che la stessa trovi una rapida, positiva soluzione, nell’interesse dei lavoratori, delle aziende e dell’economia. Di un’economia, che ha bisogno di tranquillità , quale base per la creazione di quella forza, necessaria, a vigorosamente riprendersi, non interrompendo la forte crescita in essere, che, ci auguriamo, possa consolidarsi e rendersi duratura, negli anni a venire.
Pierantonio Braggio

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