VERIFICA DEI LAVORI IN CORSO NEL SOTTOPASSO DI VIA CITTÀ DI NIMES ED ESAME DELLA CAUSE DEI RITARDI
Sabato 13 aprile 2024 sul nuovo ponte di via Città di Nimes l’Associazione Giuseppe
Barbieri ha fatto un sopralluogo di verifica di quanto finora realizzato nell’opera del
sottopasso, delle condizioni di ammaloramento delle strutture del 1990, dei lavori in corso e
di quanto si vede realizzato della futura sistemazione delle corsie e delle rampe di salita e
discesa.
Presenti i tecnici ed i soci dell’Associazione Giuseppe Barbieri arch. Gian Arnaldo Caleffi,
dott. Vincenzo Vasapolli, arch. Filippo Bonini, dott. Luciano Rebonato, dott. Marco Bacchini,
che nell’ambito dell’attività intrapresa di affiancamento della Pubblica Amministrazione con
analisi e suggerimenti, hanno rilevato che:
1 – il ritardo rispetto alla consegna preannunciata per il 10 aprile scorso non è
giustificabile dalla sorpresa dell’ammaloramento dei pali conficcati nel terreno nel
1990. E’ evidente che il loro ammaloramento fuoriesce dal sottosuolo, quindi ci chiediamo:
- chi non ha controllato per tempo? Il progettista che avrebbe dovuto esaminare lo
stato di conservazione delle strutture preesistenti? O il coordinatore della sicurezza
in fase di progettazione che non si è posto il problema degli eventuali rischi che
correvano i lavoratori operando nei pressi di strutture a rischi di cedimento? Se
nessuno dei due l’avesse fatto il verificatore del progetto avrebbe dovuto chiedere
spiegazioni e il validatore del progetto verificato (per legge il RUP) avrebbe dovuto
chiederne conto al verificatore;
- chi non ha esaminato le condizioni delle strutture in cantiere? Il direttore dei
lavori? E se non l’avesse fatto, il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione
ha avuto nulla da ridire?
- E il collaudatore (o la commissione di collaudo), che è tenuto a collaudare (quindi
verificare) i lavori in corso d’opera nei vari sopralluoghi, ha mai avuto nulla da
eccepire?
2 – Sul presunto ammaloramento: stamattina abbiamo visto un demolitore all’opera.
Stanno demolendo una porzione dei pali realizzati nel 1990, quindi non si tratta di realizzare
un semplice consolidamento di strutture ammalorate, ma di sostituirle, costruendone
altre al loro posto! Chiediamo ad AMT3 di conoscere qual è il reale stato di consistenza
delle strutture ereditate dai mondiali ’90. Quanto alla consegna dei lavori finiti entro giugno
evidenziamo che fra demolizione dei vecchi pali, casseratura di quelli nuovi, armatura e getto
del calcestruzzo, tempi della sua maturazione, collaudo statico e realizzazione delle finiture,
l’obiettivo di finire a giugno è irrealistico.
3 – Sui lavori mancanti per l’agibilità della corsia principale. La vista del cantiere è
impietosa: si vede che ci sono tombini privi di collegamento, quindi manca il completamento
dei sottoservizi. Ammaloramento a parte, la frottola della consegna al 10 aprile è stata
smascherata, non ci sarebbero state comunque le condizioni per asfaltare la corsia principale.
4 – Qual è stato il ruolo di AMT3 in tutta questa vicenda? Perchè non ha esercitato le
forme di controllo preventivo necessarie per evitare che una sorpresa come questa si sia
verificata alla vigilia della consegna dell’opera?
5 – Cosa prevede il progetto per la finitura delle palificate, anche di quelle degli anni ’90?
Se il progetto prevedesse qualche intervento esso non potrebbe che essere preceduto da un
esame dello stato di conservazione dei pali vecchi. E qui torniamo al punto 1.
E se il progetto non lo prevedesse è indispensabile verificare la staticità dell’intera palificata
costruita per i mondiali di calcio, provvedendo anche a darne decorosa sistemazione e
rimediando all’incompletezza dei fianchi dei tunnel lasciati con le palificate a vista.
Se non si coglie l’occasione per farlo ora con i sottopassi inagibili, quando verrà un’occasione
migliore?
6 – Ma perché il presidente di AMT3 non ha perorato l’idea della copertura del Canale
Camuzzoni prima di eseguire lo scavo per il sottopasso quando alcuni tecnici
dell’Associazione Giuseppe Barbieri il 2 gennaio 2023 gliela presentarono? A quest’ora la
copertura sarebbe realizzata, il traffico deviato su di essa e lo scavo (con i consolidamenti dei
pali ammalorati) potrebbe avvenire in sicurezza e tranquillità, senza creare disagi ai cittadini
e il prevedibile caos da domani e per tutto il Vinitaly.
Non vogliamo atteggiarci a giudici, ma da tecnici seri: quando una scadenza non è rispettata
ci sono sempre delle responsabilità. Non vale tirare in ballo Giove pluvio…..
Il Presidente
Gian Arnaldo Caleffi
Il Portavoce
Vincenzo Vasapolli